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consiglio comunale rovigo

Ecco come cambierà la città

Aree per nuove case e ristrutturazioni. I dem “non governativi” ancora assenti

Ok a varianti e urbanistica ma la maggioranza è spaccata

Ok alle varianti urbanistiche, ma anche questa mattina in consiglio comunale parte del Pd ha disertato l’aula. Ancora una volta l’ala dem che da mesi non condivide la linea politica della giunta Gaffeo ha mandato un messaggio di smarcamento. E dopo aver determinato la caduta del numero legale, anche ieri, alla seconda convocazione del consiglio, molti dem dell’ala “antigovernativa” non si sono presentati.

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Alcuni per motivi di salute o personali, certo, ma resta il fatto che nessuno dei consiglieri di questa linea né oggi, né ieri, ha partecipato ai lavori del consiglio. La frattura nella maggioranza, quindi, è sempre più marcata. Lo stesso sindaco Gaffeo, commentando il voto sull’urbanistica ha puntualizzato: “Il centro storico di Rovigo ha un nuovo strumento urbanistico. Un evento atteso dal 1985. Un grazie ai colleghi consiglieri comunali di maggioranza, che ci hanno creduto e messo la faccia. Discutendo e confrontandosi, come è giusto che sia. Ma soprattutto rispettando in pieno il voto ricevuto dai cittadini, che hanno dato loro un mandato perché sia assicurata - al netto di ovvi motivi di salute - la presenza, e non certo l'assenza, in consiglio comunale”. Insomma senza mai nominare gli antigovernativi dem (contrari a misure con consumo di suolo) ha stigmatizzato la loro assenza. Da notare che però le misure al voto hanno visto il via libera del gruppo Pd, per il quale ha parlato Graziano Azzalin, indicato a questo scopo dal capogruppo Nello Chendi (assente giustificato)".

L’aula ha dato l’ok alla variante urbanistica sul centro storico e a una decina di varianti con accordi fra pubblico e privato. Queste misure, illustrate dall’assessore Luisa Cattozzo prevedono accordi per alcune variazioni di destinazione d’uso per rendere edificabili alcune aree della città. In via Stacche sarà realizzata una lottizzazione per costruire case, una lottizzazione più contenuta in via Vasoin in Tassina. In via Sacro Cuore sarà costruita una palazzina.

In via Sichirollo sarà demolito l’ex policlinico per poi realizzare una serie di appartamenti. In viale Porta mare si trasferirà la sede di un’azienda. Una casa in terreno privato a Roverdicrè, con riqualificazione della piazzetta. Critica l’opposizione per via Stacche. Rizzato e Aretusini (Lega) hanno fatto notare che “si consuma suolo, e in un’area con altri problemi irrisolti: periodici allagamenti, servono marciapiedi e dossi stradali”. Per la Cattozzo “l’area sarà riqualificata e in connessione al bosco urbano del progetto Pinqua”.

La variante centro storico (passata con 15 voti e due astensioni) è lo strumento urbanistico che disciplina l’urbanistica del centro storico. In aula è stato spiegato che “si preferisce favorire il recupero di edifici pubblici e privati, e il recupero di aree degradate”. Un piano, è stato definito di “microchirurgia”, favorendo i privato che vogliono “ristrutturare il proprio fabbricato”. Il piano del centro storico (13 elaborati) individua, quindi quello che si può fare e quello che non si può. Indica le aree da destinare a servizi collettivi, le mitigazioni ambientali, riconfigurata la ristrutturazione edilizia, e tanto altro. Diversi gli emendamenti presentati dalla minoranza, alcuni accolti, altri respinti o ritirati perché inammissibili.

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