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Sanremo, la pasticceria che innova

L’azienda storica e iconica del Polesine racconta cosa significa lavorare con passione e qualità

Sanremo, la pasticceria che innova

Paolo Meneghin, titolare della pasticceria Sanremo di Badia Polesine e mastro pasticciere, nonché ex sindaco di Badia Polesine per ben tre mandati è stato il protagonista della trasmissione “Eccellenti” su Delta Radio, condotta da Fiammetta Benetton.

Prima di lui il papà Olindo dagli anni Settanta: “Mio papà era partito per la Russia perché disse ‘mal che vada torno a piedi’ e così fu. Dopo la guerra fini a Milano alla Motta e da lì è cominciato tutto. Negli anni Cinquanta ha lavorato a Padova e nelle più grandi pasticcerie di Padova e al Pedrocchi e poi tornò a Badia Polesine al biscottificio Golfetti. Da qui non ci siamo più mossi ed era il 1957”.

La pasticceria Sanremo ha un’esperienza addirittura in Giappone: “Siamo andati a insegnare come si fanno i panettoni e i pandori. Mio padre si buttò anche in questa avventura negli anni Ottanta. All’estero, a parte la Russia, non ci era mai stato e quindi voleva andare all’estero. Da lì è iniziata un’amicizia con la famiglia Fujii che detiene la Donq e ha migliaia di dipendenti e centinaia di aziende e così il marchio Sanremo si trova nei lievitati di alcuni prodotto giapponesi”.

La storia della pasticceria Sanremo è una storia di eccellenza e di innovazione: “In anni insospettabili - racconta ancora Meneghin - abbiamo creato la pasticceria mignon, si può dire che siamo stati tra i primi in Italia”.

E tra le eccezionalità della pasticceria Sanremo c’è anche i fatto che il lievito madre che Olindo si portò dalla Motta di Milano in Veneto, è ancora “vivo” e utilizzato per i prodotti di panificazione. “Mio padre a 87 anni diceva io non ho ancora capito tutto del lievito, ma aveva tanti segreti. Anche se con i suoi collaboratori era molto aperto e ha insegnato ai suoi come si lavora”.

Come selezionate le materie prime? “Seguiamo le tracce che ci ha dato papà. L’uvetta è solo quella australiana, è di una qualità eccellente, pulitissima e morbidissima. Nel panettone c’è il burro, la farina, che però devono essere i migliori. I nostri canditi non hanno una grossa durata e arrivano dal Piemonte, non hanno tanti conservanti”.

A livello di vendite chi vince tra pandoro e panettone? “Noi rischiamo di rimanere prima senza pandoro, ma nella partita va per la maggiore sempre i panettoni”. Tantissimi gli aneddoti che riguardano la vita di Olindo e della famiglia Meneghin, “come quella volta che arrivò in Giappone dopo 30 ore di volo perché non si poteva volare sopra la Russia e per prima cosa volle che lo accompagnassero nello stabilimento per controllare che il suo lievito stesse bene”.

La torta Sanremo, ideata 50 anni fa è iconica per i clienti di Badia Polesine: “Ha una storia anche questa, papà non dormiva di notte e per non disturbarci si è messo a scrivere la ricetta. Poi l’ha sperimentata, togliendo un ingrediente e aggiungendone un altro”. C’è una ricetta nel cassetto? “Ce n’è una, che papà ha scritto, è un’idea che papà aveva e che quando avremo un po’ di spazio la tireremo fuori. Avevo anche mezza idea di depositare il brevetto in Camera di Commercio”.

Tutta la passione e l’amore per il proprio lavoro si assapora nei prodotti della pasticceria Sanremo: “Noi evitiamo i semilavorati dell’industria e siamo davvero molto legati alla qualità e alla storia della nostra azienda. Sono molto orgoglioso del fatto che i miei figli mi hanno assicurato che dopo di me ci saranno loro”.

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