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Rovigo

Csv, il volontariato che entra a scuola

Cinque progetti di sensibilizzazione ai temi di cittadinanza attiva e cura della comunità

Csc, il volontariato che entra a scuola

Dal percorso che cerca di contrastare le azioni disciplinari a scuola convertendo le ore di sospensione in attività di volontariato, alla due giorni dedicata alla scoperta delle attività svolte dalle associazioni sul territorio, passando per gli incontri dedicati all’educazione civica e i progetti di servizio civile. Si riconferma nodale l’impegno delle operatrici e degli operatori del Csv di Padova e Rovigo nei confronti degli studenti e delle studentesse delle scuole delle due province. I numeri anche per quest’anno sono importanti e raccontano una trasversalità di azioni messe in campo in primis per promuovere valori fondamentali, quali il volontariato, la cittadinanza attiva e la cura della comunità, ma anche per prevenire comportamenti potenzialmente devianti.

Nel corso di tutto il 2023 sono stati coinvolti in cinque progetti ben 6.149 studenti di oltre 60 istituti di primo e secondo grado, con il coinvolgimento di quasi 300 classi. A incontrarli, oltre agli operatori del Csv direttamente impegnati, anche 87 organizzazioni di volontariato.

Il 25 marzo si è svolta la nona edizione di “10.000 ore di solidarietà”, un progetto di attivazione del volontariato nato in collaborazione con la diocesi di Padova per offrire a 141 giovani dai 14 ai 28 anni un’esperienza di volontariato residenziale. L'edizione del 2024 si terrà il 9 marzo sia a Padova sia a Rovigo ed è idealmente collegata al progetto “Una giornata particolare” che si è svolta l’1 e il 2 dicembre, nell’ambito della giornata mondiale del volontariato, e ha permesso a ben 4128 studenti e studentesse di 18 scuole di primo e secondo grado di conoscere l’operato di 67 Ets. Come lo sportello di Rovigo dell’associazione Avvocato di strada odv, presentato a 2 classi dell’istituto Celio gli avvocati Moica Zagato e Vania Fogagnolo hanno toccato questioni come la mancanza di residenza delle persone senza dimora, l'emergenza abitativa, l’immigrazione.

Molte le attività realizzate in questa 16esima edizione (la prima nel rodigino), da presentazioni frontali in classe a vere e proprie simulazioni di attività, fino all’allestimento di una vera e propria Festa delle associazioni con tanto di banchetti espositivi e ragazzi a fare il giro per conoscere e sperimentare le attività.

Gli altri tre sono progetti strutturali, attivi nel corso di tutto l’anno scolastico. “Sì possiamo cambiare” è una misura alternativa alla sospensione scolastica che vuole offrire agli studenti un’occasione di maturazione, in un percorso di impegno attivo all’interno di un’associazione per lavorare sulla consapevolezza del proprio ruolo all’interno della società. Trenta gli studenti coinvolti quest’anno e 20 le associazioni che li hanno ospitati. L’educazione civica è stata ancora una volta un’occasione preziosa per portare all’interno di 40 gruppi classe, comprendenti 850 studenti, temi quali l’equità e la coesione sociale, la democrazia digitale, la sostenibilità. Argomenti sempre più attuali, in vista anche delle prossime elezioni del Parlamento europeo.

Infine la presentazione del Sevizio civile, che offre a giovani dai 18 ai 28 anni l’opportunità di fare un’esperienza di formazione e crescita civica, oltre che di partecipazione sociale, della durata di 12 mesi, con un rimborso mensile. La sua promozione ha interessato mille studenti di 50 classi diverse.

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