VOCE
GUARDIA DI FINANZA
27.12.2023 - 11:15
La fine dell’anno è un momento di bilanci anche da parte del Comando Provinciale di Rovigo della Guardi di Finanza e in questo contesto balzano in evidenza alcuni dati macroscopici. Grazie alle strategie messe in campo, infatti, sono state condotte numerose attività mirate all’individuazione di coloro che si sottraggono sistematicamente al pagamento delle imposte.
"In un contesto storico-economico - spiega la nota stampa del comando provinciale - in cui tutti siamo chiamati a fare la propria parte a sostenere lo sforzo finanziario pubblico, infatti, assume maggior significato il constatare che molti concittadini ricevono prestazioni a carico della collettività senza a loro volta contribuire ai sensi dell’art. 53 della Carta Costituzione ovvero in base alla propria capacità reddituale".
"Le attività svolte quest’anno dal Gruppo di Rovigo hanno infatti portato a individuare ben 32 evasori totali che hanno evaso imposte sui redditi per circa 25 milioni di euro ed Iiva dovuta per circa 7 milioni. L’evasore totale è quell’imprenditore che per almeno una annualità non ha presentato le prescritte dichiarazioni (e quindi non ha né liquidato né versato imposte) per almeno una imposta".
"I comparti interessati dai controlli nel particolare comparto sono vari e principalmente ricadenti nella manifattura tessile, nella produzione di infissi, nell’industria, nel commercio, nell’alimentare, nei servizi, nella consulenza e nella attività svolta da professionisti in diversi campi. Gli atti delle verifiche sono ora a disposizione degli uffici dell’Agenzia delle Entrate di Rovigo per il recupero dei tributi evasi e l’irrogazione delle sanzioni. Questi risultati così eclatanti e di notevole impatto riguardano solo i casi di evasione totale scoperti dal Gruppo di Rovigo e dai Reparti da questo dipendenti (le Tenenze di Adria, Lendinara, Loreo e Occhiobello) a cui vanno aggiunti i risultati derivanti da evasione “ordinaria”. Interventi della specie testimoniano il costante sforzo esercitato dalla Guardia di Finanza nel contrasto all’economia sommersa e alle frodi fiscali tramite le quali vengono sottratte ingenti risorse finanziarie allo Stato e, quindi, alla collettività, alterando il corretto funzionamento delle regole del mercato e creando concorrenza sleale nei confronti degli operatori onesti".
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