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VELOMAN

Nessuno sa chi sia, ma lui continua a "tagliare"

Nei paesi in cui ha colpito: “E’ sicuramente uno che viene da fuori”

Nessuno sa chi sia, ma lui continua a "tagliare"

Un fantasma si aggira per il Polesine. E’ il fantasma di Veloman, l’imprendibile tagliatore di autovelox. Sette i colpi, di cui tre tornando per la seconda volta sul luogo del delitto (nell’ordine: prima a Bosaro, poi a Giacciano con Baruchella e infine a Taglio di Po); zero le tracce lasciate. Le indagini, fino ad ora, non hanno portato a nulla: a quanto pare non c’è una pista, un nome, un identikit. Solo un fantasma, che appare, taglia e si volatilizza. Nemmeno le telecamere hanno contribuito a svelarne l’identità.

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L’unica speranza, per chi insegue, è che commetta un passo falso. Beccarlo in flagranza, durante il prossimo raid, o sperare che si tradisca lasciando un indizio che può smascherarlo. Già, ma dove e quando colpirà ancora? Impossibile dirlo.

Né aiuta, e questa forse è una sorpresa, il tam tam popolare. Ma sì: parliamo dei paesi interessati dalla comparsa di Veloman. Posti in cui, di solito, si sa tutto di tutti, e le versioni circolano indisturbate (e raramente smentite) nel luogo che per eccellenza è il centro del paese. Cioè il bar.

Ai tavolini, a Baruchella come a Bosaro, impossibile intercettare un segnale che consenta di identificare l’anonimo tagliatore seriale. Nemmeno un sorrisino di ammiccamento, uno di quelli che lasciano intendere che chi si ha di fronte, in fondo, la sa lunga, ma che non tradirebbe mai l’amico “supereroe”. Niente. Calma piatta. E i curiosi brancolano nel buio.

“Uno di qui? E’ impossibile”, la versione che circola. E non tanto perché in paese (non importa quale) il velox fosse particolarmente gradito. No: “E’ che se fosse uno di noi, lo sapremmo”, sorride il barista tra la preparazione di un aperitivo e l’altro. Perché questa è una di quelle cose che, prima o poi, comunque viene fuori, tra amici, quando la serranda si abbassa e al bancone circolano le confidenze più segrete. Niente di fatto: a lungo gli “investigatori da bar” hanno provato a tracciare profili e incrociare dati. Nessuno risponde al profilo ricercato.

“E’ sicuramente uno da fuori”, dicono a Bosaro. La stessa versione a Baruchella e a Taglio di Po. Che dietro i sette tagli ci sia la stessa identica mano, poi, è davvero impossibile da dire.

E di certo restano soltanto date e luoghi. Nel mirino, due volte l’apparecchio di Bosaro (19 maggio e 19 luglio), altrettante quello di Baruchella sulla Regionale 482 (29 maggio e 2 novembre), a quota due ko tecnici anche il velox di Mazzorno Destro, nel Comune di Taglio di Po (6 agosto e di nuovo a Natale), seguito subito dall’occhio elettronico di Garzara, a Corbola. Insomma, sette colpi in sette mesi. Ma l’autore rimane senza nome. Se non quello d’arte: Veloman, appunto.

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