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VENETO

Addio a Giuditta, la "pastora"

Aveva 88 anni ed era stata protagonista di un radicale cambiamento di vita

Addio a Giuditta, la "pastora"

Si è spenta a 88 anni Giuditta Perfranceschi, figura iconica del Monte Baldo, nel Veronese. Conosciuta come la "pastora", ha lasciato un segno indelebile nella storia della zona, conducendo per decenni animali al pascolo in alta quota. La sua vita è stata caratterizzata da sacrifici e dedizione alla natura, ma una malattia implacabile ha tragicamente interrotto il suo percorso.

Nata a Costermano nel 1935, Giuditta ha trascorso gran parte della sua vita a Gaon di Caprino. Inizialmente gestiva un bar-trattoria nella zona. Tuttavia, tutto è cambiato nel 1973, quando insieme al marito Emilio Bronzo - scomparso da tempo - e ai loro cinque figli, ha deciso di intraprendere una nuova vita. Durante i mesi estivi, da maggio a settembre, si trasferiva con la sua famiglia in vetta all'Hortus Europae, conducendo al pascolo pecore e cavalli per oltre vent'anni.

Le prime avventure di Giuditta consistevano in lunghi tragitti tra Gaon e il Coal Santo, e le valli di Pré e delle Buse. Uno dei loro primi rifugi estivi, un baito a Val delle Pré o delle Buse, è diventato il fulcro delle loro attività durante i duri mesi di lavoro. Tuttavia, la "pastora" non ha mai temuto le sfide, anche quando la loro dimora estiva era poco più di uno "spiffero", come lei stessa lo definiva. Con un tetto precario e un focolare rudimentale, hanno affrontato avverse condizioni meteorologiche e la necessità di procurarsi l'acqua da una fontana nelle vicinanze.

La vita di Giuditta è cambiata quando la famiglia è riuscita a portare una roulotte vicino all'attuale rifugio Fiori del Baldo. Nonostante la mancanza di acqua potabile, la roulotte rappresentava un comfort significativo rispetto al baito. Questo nuovo alloggio è ora il punto di partenza per il panoramico Sentiero Cai numero 57, rinominato "Sentiero della Pastora" in onore di Giuditta Perfranceschi.

Il mito della "pastora" ha attirato l'attenzione nazionale lo scorso anno, quando è stata intervistata su Rai2 durante la trasmissione "Il Provinciale". La sua commovente narrazione degli anni difficili trascorsi in simbiosi con la natura ha conquistato il cuore degli spettatori.

Maurizio Marogna, profondo conoscitore del Baldo, ha dedicato a Giuditta uno dei sentieri più ammirati dagli escursionisti. Il Sentiero della Pastora è ora un tributo tangibile a questa figura straordinaria, che ha vissuto una vita di sacrifici ma ha lasciato un'eredità preziosa per le generazioni future.

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