VOCE
rovigo
10.01.2024 - 08:04
Il grande flop dei Piruea prosegue il suo strascico nei tribunali. Il Comune di Rovigo ha ottenuto una vittoria al Tar nei confronti della causa mossa alla società che avrebbe dovuto realizzare le riqualificazione di piazza Duomo nel quadro del Piruea “Martiri di Belfiore”, e che invece non ha mai realizzato. Per questo palazzo Nodari ha chiesto e ottenuto un risarcimento di oltre 770mila euro.
Ancora una volta, quindi, il Comune ha dovuto fare ricorso alle vie legali per ottenere quel che non era stato realizzato in base ai programmi dei Piruea (strumenti urbanistici per realizzare opere pubbliche in compartecipazione con i privati in cambio di interventi di edilizia residenziale). Nei primi anni 2000 infatti il Comune ha sottoscritto una serie di questi Piruea con imprese private, programmi che in moltissimi casi si sono risolti con un nulla di fatto, oppure con una sequenza di rimodulazione di programmi e costi che stanno ancora costringendo il Comune ai ricorsi al Tar per chiedere il rispetto degli accordi presi. Con il risultato di cantieri fermi per anni e opere incompiute.
Lo scorso 21 dicembre il tribunale amministrativo del Veneto ha dato ragione al Comune nel ricorso intentato su decisione della giunta Gaffeo, contro la ditta Villa del Vesco srl per il mancato recupero di piazza Duomo. Il Piruea numero 17, chiamato “Via Martiri di Belfore” prevedeva infatti che la ditta si occupasse della riqualificazione di una delle principali piazze di Rovigo, cuore storico della città, in cambio della realizzazione di una serie di edifici residenziali. Il Piruea 17 risale al 2008, anche se gran parte di questi strumenti urbanistici sono stati pianificati anni prima. Il recupero della piazza non è mai avvenuto, tanto che qualche anno fa la giunta Gaffeo dopo una ricognizione generale sullo stato dei Piruea ha dato il via alla causa legale. Era stato infatti accertato che mentre la ditta aveva quasi completato la costruzione della case (23 lotti su 26), niente era stato fatto per piazza Duomo e per l’impianto di illuminazione di via Marchioni, altra opera speciale prevista dall’accordo. Accertato anche che polizza fidejussoria di oltre 500mila euro, non era più escutibile in quando la società che l’ha emessa aveva cessato la sua attività.
Quindi il ricorso al Tar e la sentenza di qualche giorno fa che accoglie il ricorso del Comune e intima la ditta privata al risarcimento del danno di oltre 780mila euro. In precedenza, il 12 gennaio 2023, il Tar, con un’ordinanza, aveva autorizzato il Comune ricorrente ad eseguire il sequestro conservativo di beni della ditta convenuta fino alla concorrenza dell’importo di 771.830 euro. Il tribunale amministrativo regionale ha quindi deciso che “considerata l’impossibilità per il Comune di escutere con successo l’originaria polizza fideiussoria, la mancata prestazione da parte della società intimata di una nuova garanzia e l’inadempimento delle obbligazioni assunte, si ritengono sussistenti i presupposti per l’accoglimento della domanda attorea, con conseguente condanna della parte intimata al risarcimento del danno derivante dall’inadempimento contrattuale”. Ma non è finita perché il Tar ha anche spiegato che “ai fini dell’integrale risarcimento del danno occorre riconoscere al danneggiato sia la rivalutazione monetaria (che attualizza al momento della liquidazione il danno subito), sia gli interessi compensativi, volti a compensare la mancata disponibilità di tale somma fino al giorno della liquidazione del danno, sia gli interessi legali sulla somma complessiva dal giorno della pubblicazione della sentenza sino al saldo ovvero all’effettivo pagamento”.
Insomma l’ennesima traversia burocratico-amministrativagiudiziaria che dimostrano ancora una voltra come Piruea faccia rima con Odissea.
E intanto da oltre un decennio la riqualificazione di piazza Duomo è al palo. La giunta Gaffeo ha inserito la riqualificazione di piazza Duomo fra i suoi obiettivi inserendo la pedonalizzazione dell’area nel piano urbano del traffico.
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