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Bracconieri all'assalto della pineta

Secondo le prime rilevazioni il terreno è stato rovinato per cerare il tartufo bianchetto fuori del periodo

Bracconieri all'assalto della pineta

Gravi episodi di bracconaggio sono stati rilevati nelle ultime settimane alla Pineta di Porto Viro, evidenziati in più circostanze e da più persone che frequentano l’area naturale. La zona è aperta al pubblico per visitarla a piedi o in bici, da soli od in compagnia, per passare qualche ora e a portare magari il proprio cane a passeggio.

È un problema che non si presenta per la prima volta ma che è stato denunciato in passato in particolare modo alle forze del Corpo forestale dello Stato rilevando danni di una certa portata causati alle piante presenti e al terreno circostante della pineta che si trova in zona Cao Marina e Fornaci di Donada, risultando peraltro aree strettamente chiuse alla stessa raccolta.

In particolare modo pare dalle prime rilevazioni che i danni siano stati causati con strumenti qualificabili come vanghe, zappe o rastelli per andare alla ricerca veloce di tartufo bianchetto fuori del periodo consentito e la cui piena maturazione stagionale non sarebbe stata ancora raggiunta. E’ consentito infatti solo a partire dal 15 gennaio la raccolta della specie di tartufo indicato a livello locale; pertanto l’anticipazione consentirebbe una disposizione irrisoria del prodotto economicamente poco commerciabile e fonte di basso ricavo per la rispettiva vendita anche per la sua scarsa qualità e pregio sotto ogni punto di vista.

La situazione è piuttosto seria perché, se il comportamento fosse comprovato ripetutamente, causerebbe una forte diminuzione dello sviluppo e crescita del tartufo bianchetto in imminente attesa e porterebbe ad una sua quasi scomparsa in loco. Il piano di tutela e di salvaguardia delle zone indicate quindi deve assolutamente essere preso in considerazione ed applicato col supporto del Corpo forestale innanzitutto ma anche da chi è chiamata alla vigilanza del territorio locale. A questi episodi va citata un'altra piaga molto pericolosa che purtroppo è stata denunciata in regioni come quella dell’Abruzzo nota anch’essa per la presenza del tartufo e che ha visto ripetersi il fenomeno dei bocconi e polpette avvelenate per colpire i cani da raccolta del tartufo ma che poi colpisce quelli anche non destinati a questa attività: un evento che qualche anno fa aveva toccato anche Porto Viro e le sue pinete sempre in concomitanza dell’avvio della raccolta stagionale del tartufo bianchetto causando purtroppo in alcuni casi la perdita dell’animale se non aiutato in tempo dai soccorsi medico-veterinari.

La prova di questi nuovi episodi e del non rispetto delle normative relativa alla raccolte, confermata da più testimoni, portano ormai a non dover rimandare alle calende greche la messa in campo di un piano programmatico di tutela del territorio e dell’ambiente condiviso ed approvato su più livelli, amministrativo comunale provinciale e regionale, che consenta non solo l’applicazione di sanzioni previste per legem ma l’allontanamento ad vitam dei soggetti individuati come pericolosi e recidivi in loco, ritirando loro non solo i permessi di raccolta ma impedendo l’accesso alle aree interessate.

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