VOCE
Interviste
13.01.2024 - 06:50
Nicola Brugiolo, titolare del Bar Sole di Rosolina e personaggio molto conosciuto sui social, esprime la sua opinione su VeloMan, inserendosi in un battito che ormai ha diviso in due internet. La domanda è sempre quella: se debba essere considerato un "eroe" o un "mascalzone". Brugiolo riconosce che tagliare gli autovelox rappresenta un atto vandalico, ma nota che molte persone, nonostante la condanna pubblica di tali azioni, provino una sorta di soddisfazione segreta perché gli autovelox non sono graditi a molti.
“I velox non stanno simpatici a nessuno e bene o male uno l'abbiamo prese tutti nella nostra vita specialmente quando vengono messi da poco – spiega Brugiolo - chi combatte una cosa che la popolazione percepisce come un'ingiustizia diventa un po' un eroe. In fin de conti anche Robin Hood era un ladro però rubava i ricchi per dare i poveri”.
Sul palco di coloro che criticano aspramente gli atti vandali in prima linea sono gli stessi sindaci che spiegano come questi gesti rappresentino anche un danno in termini di sicurezza essendo posti su tratti di strada pericolosi. Toglierli quindi poterebbe ad uno ritorno di eccessi di velocità e di conseguenza di potenziale ritorno di incidenti. “Quello di Rosolina nel punto dove si trova, ovvero giù da un cavalcavia, all'entrata degli svincoli per andare a Loreo si è dimostrato utile – aggiunge Brugiolo -. Difatti, dopo che è stato messo 8-10 anni fa si sono verificati molto meno incidenti lungo la statale Romea che non è proprio famosa per essere sicura”.
Brugiolo quindi conferma il suo pensiero; nonostante sia un atto vandalico chi ha preso delle multe e vive il velox come uno strumento punitivo, vede in queste azioni una sorta di riscatto. “Possiamo fare mille ragionamenti sul fatto che il gesto non sia lecito – specifica - ma essendo uno strumento nato per dare delle sanzioni viene visto un po' come ‘Beh dai non va bene, però sarebbe meglio gli tagliassero tutti’. Inutile mentire a se stessi. Questo è il pensiero comune”.
Sul caso è intervenuta anche la criminologa Bruzzone che ha definito il criminale una persona di bassa cultura, facendo esplodere il web. “Giovane, di bassa cultura e non realizzato – conferma Brugiolo -. Profilo che potrebbe descrivere quindi trequarti del Veneto. Io avrei aggiunto anche non astemio e sarebbe stato perfetto. Non sono d’accordo con la sua frase, potenzialmente siamo tutti un po' non realizzati e certamente non siamo tutti laureati. Ci sarebbe da discutere anche il conetto di ‘bassa cultura’ perché se a me personalmente dai un flessibile in mano io non lo so neanche accendere, quindi la cultura alla fine cos'è? Ognuno sa delle cose e altri ne sanno altre quindi magari la Bruzzone è bravissima a fare la criminologa, ma se gli diamo da far un cocktail non sa neanche la differenza tra un gin una vodka”.
Sul perché sia stata data questa descrizione Brugiolo dice di aver le idee chiarissime. “Si pensa sempre le scemenze le debbano fare gli idioti – afferma - in verità c'è una serie di cose stupide fatte da gente colta per sfuggire alla routine, ad un vita noiosa, al fare sempre le solite, un modo di vivere devastante. Quando accade emerge il bisogno di evasione, ecco credo che il primo sia stato un tagliarlo per divertimento, poi l'adrenalina per il gesto è esplosa e si è continuato”.
Brugiolo traccia anche un profilo dei possibili Veloman, ribadendo che sono certamente più di uno. “Un gruppetto di amici, non penso neanche tanto giovani eh, perché i giovani non sono così furbi – conclude -. Magri un gruppo di notai, dei medici in pensione, i Ragionieri statali del bocciodromo, una cosa come “amici miei”. Ecco, per me i Veloman sono come i protagonisti del film ‘Amici miei’”
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