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ROVIGO

Gino Cecchettin in città per insegnare il rispetto

Nel corso della giornata di sensibilizzazione all'Itis Viola

Gino Cecchettin in città per insegnare il rispetto

Anche Gino Cecchettin, papà di Giulia ed Elena ed ex studente dell’ Itis Viola, è voluto intervenire alla giornata di sensibilizzazione contro la violenza di genere organizzata dal Viola-Marchesini insieme con l’associazione Penelope, a cui hanno partecipato le classi quinte dell’Istituto. Rivolgendosi al giovane pubblico, in prevalenza maschile, Gino Cecchettin lo ha esortato a non avere paura dei rifiuti e dei no che inevitabilmente si incontreranno nella vita: “I tanti no che ho ricevuto – ha detto – mi sono serviti per guardarmi dentro e capire veramente ciò di cui avevo bisogno e a cercarlo con pazienza e fiducia”.

“Imparare ad accettare un no, accogliere la scelta dell’altro di cambiare strada - ha aggiunto la dirigente Isabella Sgarbi - sono passaggi fondamentali nella maturazione affettiva di un uomo e di una donna. I fatti di cronaca evidenziano che siamo di fronte ad una vera e propria emergenza di “mal’amore” o incapacità di amare, rispetto alla quale la scuola come la famiglia e tutte le agenzie educative sono tenute a intervenire con urgenza”.

L'Iis Viola ha aperto le sue porte a due esperti di legge e di psicologia per parlare delle “Mille facce della violenza”. Davanti agli alunni hanno parlato Nicodemo Gentile, penalista e presidente dell'associazione Penelope e la dottoressa Gabriella Marano criminologa forense, psicologa e presidente dell'associazione "La scuola di Atene".

I due esperti hanno presentato il libro "Il Padrone", dedicato alle dolorose tematiche della manipolazione affettiva. Ha partecipato anche Roberta Cusin, avvocato e presidente del comitato per le pari opportunità dell'ordine degli avvocati di Rovigo e presidente provinciale delle Acli.

“L'istituto superiore Viola Marchesini con la collaborazione delle pari opportunità e delle associazioni interessate di Rovigo - ha spiegato la dirigente della scuola superiore Isabella Sgarbi - vogliono aprire a una prima riflessione sul tema dell'affettività, sul rispetto sulla conoscenza di sé e, appunto, sulle mille facce della violenza. Crediamo che questo sia un primo momento a cui seguiranno poi attività di riflessione in aula con i docenti”.

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