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Piruea flop, recuperati 2 milioni

Finanza e Corte dei Conti hanno permesso di fare ordine e incamerare garanzie o beni

Piruea flop, recuperati 2 milioni

I retaggi del passato incidono sulle casse del Comune di Rovigo. Non c’è solo il caso piscine a scuotere l’attualità di palazzo Nodari e della politica rodigina. Il caso Piruea, che sembra risolto dopo anni di traversie, indagini amministrative, ricerca di garanzie fidejussorie e trascuratezza, sta presentando il suo conto. La scorsa settimana l’assessore all’urbanistica Luisa Cattozzo ha spiegato che il dossier era quasi completato, dopo anni di ricognizioni, accertamenti e cause legali. Il Tar del Veneto aveva dato ragione al Comune che chiedeva un risarcimento ad una ditta per il mancato recupero di piazza Duomo, opera speciale di un Piruea quasi del tutto chiuso per la parte edilizia del privato, ma mai partito per l’opera pubblica da realizzare. Il Tar aveva disposto un risarcimento di oltre 800mila euro e un decreto ingiuntivo con cui il Comune intende rivalersi sui beni immobili della ditta riconosciuta inadempiente.

Ed ora emerge che quella sentenza è soltanto la punta dell’iceberg di quanto fatto dal Comune per recuperare garanzie e risarcimenti per diversi Piruea rimasti al palo o incompleti. Emerge infatti che la Procura regionale della Corte dei Conti per il Veneto, avvalendosi dell’operato del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Venezia, attivato nel corso degli anni dal Comune di Rovigo, ha ottenuto il recupero nelle casse comunali di somme per 1.068.943 euro e l’acquisizione a patrimonio comunale di opere per un valore di 967.286 euro.

L’attività della Finanza è avvenuta con assunzione di informazioni, sopralluoghi delle aree interessate dai cantieri e analisi di una grande mole di documenti che hanno permesso di accertare che 11 Piruea approvati non erano stati ultimati e in qualche caso nemmeno partiti. Nel corso dell’attività è stata anche verificata l’efficacia di tutte le polizze fideiussore poste a garanzia delle opere di riqualificazione urbanistica da realizzare (e di conseguenza la loro possibile escussione a vantaggio dell’ente comunale) nonché la mancata copertura per alcune polizze emesse da compagnie assicurative nel frattempo cessate. In questo caso sono stati avanzati ricorsi e cause legali per recuperare le somme.

Inoltre sono stati constatati casi di mancata “acquisizione a patrimonio” e mancato collaudo di alcune opere ultimate. E così la giunta Gaffeo, grazie all’attività preventiva della Procura contabile regionale e della Guardia di Finanza di Venezia, ha ottenuto l’incasso delle polizze fideiussore escusse nei confronti dei soggetti risultati inadempienti, l’esecuzione di un sequestro conservativo di beni immobili di una società e l’acquisizione a patrimonio delle opere già realizzate, per un valore complessivo pari a 2.036.299 euro. Gli incassi derivanti dall’escussione delle polizze e dalla monetizzazione delle opere non realizzate, per 1.068.943 euro, possono ora essere impegnati dal Comune per opere pubbliche, in particolare quelle che erano previste dai Piruea finiti alla deriva nel corso degli anni.

I Piruea erano strumenti urbanistici per realizzare opere pubbliche in compartecipazione con i privati in cambio di interventi di edilizia residenziale. A Rovigo nei primi anni 2000 ne sono stati attivati poco meno di una ventina. Alcuni di questi tramontarono nel giro di pochi anni (come l’ex Gabar), qualcuno fu completato, altri si sono trascinati per anni senza verificare andamento dei programmi ed esistenza delle garanzie. La giunta Gaffeo, qualche anno fa, ha attivato verifiche e ricerche che hanno portato a recuperare le risorse rimaste ferme o non acquisite, legate all’inadempienza delle ditte private.

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