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IL CASO

Veloman fa un'altra vittima

Segato un altro autovelox fisso

Veloman fa un'altra vittima

Un nuovo episodio della saga di "Veloman" ha scosso la provincia di Treviso, lasciando dietro di sé un autovelox abbattuto. Il blitz è avvenuto nella notte tra giovedì 18 e venerdì 19 gennaio, quando il misterioso giustiziere ha tagliato con un flessibile il palo che sosteneva il dispositivo di rilevamento di velocità lungo la provinciale 667, precisamente in via Kennedy, nella frazione di Vallà a Riese Pio X.

Il dispositivo preso di mira, il Red&Speed Evo L1, era già stato al centro di numerose polemiche e ricorsi da parte degli automobilisti trevigiani. Una sentenza del giudice di pace di Treviso, Luigi Rizzo, nell'ormai lontano gennaio 2021, aveva dichiarato il rilevatore di velocità non omologato. La decisione era stata presa in seguito al ricorso di un automobilista di 45 anni, multato con una sanzione di 292 euro. Nonostante la controversia, il velox era rimasto in funzione fino alla scorsa notte, quando Fleximan ha agito.

Il misterioso giustiziere, che sembra avere come missione abbattere autovelox contestati, ha lasciato il rilevatore di velocità nel fosso a lato della carreggiata, segnando un altro atto nella sua peculiare crociata. I carabinieri sono intervenuti prontamente al chilometro 5 della strada provinciale, avviando un'indagine per risalire all'identità di Fleximan. Il fenomeno del "giustiziere degli autovelox" si è diffuso rapidamente in Italia nelle ultime settimane, con numerosi dispositivi abbattuti durante la notte.

Il Red&Speed Evo L1 aveva già attirato l'attenzione per la sua contestata omologazione. La sentenza del giudice Rizzo aveva sollevato dubbi sulla validità delle multe emesse dal dispositivo, aprendo la strada a possibili ricorsi da parte degli automobilisti sanzionati. La vicenda ha alimentato il dibattito sull'efficacia e la trasparenza dei controlli di velocità sulle strade italiane.

Fleximan, il cui modus operandi sembra ispirarsi a una sorta di giustizia popolare contro i dispositivi di controllo della velocità, sta diventando una figura enigmatica e discussa. Da un lato, alcune persone lo considerano un eroe che lotta contro presunti abusi da parte delle autorità, mentre altri lo vedono come un criminale che mette a rischio la sicurezza stradale e sfida la legalità.

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