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Pm10 in diminuzione, cala l’allerta

Dall’inizio dell’anno sono già stati 12 gli sforamenti dei parametri in città, 15 a Badia

Pm10 in diminuzione, cala l’allerta

Da oggi Rovigo torna in “zona verde”. Calano i livelli di smog e l’Arpav riconfigura, abbassandola al livello minimo, l’allerta inquinamento in città e nella parte orientale della nostra provincia, fino al mare. A livello di allerta 1, cioè gialla, restano tutto l’Alto Polesine e i Comuni della cintura urbana a ovest e a sud del capoluogo, fino a Polesella, Pontecchio e Guarda Veneta. Allerta rossa confermata, invece, per la bassa veneziana e in particolare per i Comuni di Cavarzere è Chioggia.

E’ quanto contenuto nel bollettino d’allerta Pm10 diffuso nella giornata di ieri dall’Arpav, che ha contestualmente comunicato al Comune di Rovigo il rientro al livello verde per le polveri sottili, secondo quanto previsto dall’accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel Bacino Padano.

Per quanto riguarda la città, dopo sette sforamenti consecutivi dei parametri, da domenica scorsa i livelli di Pm10 sono tornati sotto i limiti di legge. In particolare, domenica 21 gennaio scorso la concentrazione delle Pm10 per metro cubo d’aria ha superato la fatidica quota 50 microgrammi, per alzarsi senza sosta fino a giovedì 25 quando è arrivata persino a superare quota 100, il doppio del consentito: quel giorno, in città, le polveri hanno toccato 102 microgrammi per metro cubo d’aria. Un valore in discesa nei due giorni seguenti, venerdì e sabato, quando comunque la concentrazione di Pm10 è rimasta al di sopra del limite di legge, attestandosi rispettivamente a 79 e a 56 microgrammi.

Le polveri, domenica, giornata di blocco totale del traffico in centro storico, sono poi scese sotto il limite di legge, abbassandosi al valore di 35 microgrammi, per “rimbalzare” a 47 lunedì e tornare a quota 40 martedì. Ieri, dunque, dopo tre giorni di aria respirabile, l’Arpav ha dato il via libera al ritorno alle condizioni normali, e dunque alla sospensione dei blocchi più pesanti alla circolazione (che comprendevano anche le auto diesel Euro 5).

Dall’inizio dell’anno, sono stati 12 gli sforamenti dei parametri registrati a Rovigo, su un massimo annuale di 35. A Badia sono già 15 gli sforamenti accertati da Arpav, mentre ad Adria sono stati nove.

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