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Il corteo accademico per Giulia: "Era un primo violino"

E' iniziata la cerimonia per conferire la laurea a Giulia Cecchettin

Il corteo accademico rende onore a Giulia

PADOVA - E' iniziata alle 11 la cerimonia per il conferimento della laurea in Ingegneria Biomedica a Giulia Cecchettin, morta per mano del suo ex fidanzato Filippo Turetta. 

Sono intervenute la rettrice Daniela Mapelli, il ministro dell'Università e della ricerca Ministero dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, il direttore del DEI - Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione Unipd Gaudenzio Meneghesso e la relatrice della tesi di laurea di Giulia Cecchettin Silvia Todros.
La cerimonia ha visto la presenza dei familiari di Giulia, che hanno preso parola durante l'evento e ai quali è stato consegnato dalla rettrice il diploma di laurea.

Il video della diretta dall'Università di Padova.

Il saluto del governatore Luca Zaia, che non ha potuto essere presente per impegni istituzionali, ha aperto la cerimonia, a cui è presente il ministro dell'Istruzione e della Ricerca. "Oggi è un giorno importante, lo sarebbe stato molto per Giulia Cecchettin, che avrebbe coronato un percorso impegnativo, che le avrebbe consentito di spiccare il volo, se la sua vita non fosse stata spezzata dal femminicidio".

"In questo giorno Giulia riacquista voce, la voce che le è stata spezzata. Bisogna continuare a pronunciare il suo nome e quello di Vanessa per ridare dignità a queste donne. E' una questione di civiltà a cui tutti siamo chiamati a tutti i livelli". 

La rettrice Mapelli: "Giulia era sorridente, interessata, Giulia era un primo violino. Per noi professori era un primo violino, era il punto di riferimento per noi docenti, per avere un feedback". 
Ha aggiunto la rettrice: "Giulia ha saputo affrontare le difficoltà a cui l’esistenza a volte ti mette di fronte. Nel 2023, dopo la scomparsa della madre, aveva superato 11 esami per arrivare a laurearsi. Aveva preparato una tesi brillante, era pronta a uno di quei giorni che si mettono fra quelli che si ricordano, non fra quelli che fanno volume, della propria vita. Non è andata così, purtroppo. Dai sogni c’è stato un brusco risveglio. Un risveglio che, come ho avuto modo di dire, ancora oggi ci sgomenta e ci spaventa. Una violenza che fa ancora più paura perché non riusciamo a decifrarla, capirla, perché è nata in un ambiente che possiamo definire – mi si perdoni il termine generico, ma penso possa rendere in maniera immediata l’idea – un contesto di normalità"
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Commenti all'articolo

  • diduve

    02 Febbraio 2024 - 16:52

    ahahahaha!! Che era? Ma studiava ingegneria o faceva il conservatorio???

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