VOCE
aci
03.02.2024 - 20:26
Sui velox: “Eliminare quelli installati per fare cassa. Meglio potenziare pattuglie delle forze dell’ordine”
Il piano del traffico diventerà operativo fra diversi mesi. Fra le viarie misure anche l’introduzione del limite dei 30 chilometri orari in alcune strade cittadine, in particolare nelle vicinanze di scuole e di alta densità di residenti. Un limite che, visto quello che è successo a Bologna, farà discutere. L’Aci di Rovigo è contrario ad una estensione generalizzata, ma favorevole ad una selettiva. E pare essere proprio questo il contenuto del Piano del traffico che prevede limiti a 30 orari solo in determinate aree della città.
L’Aci e gli Automobile Club da sempre si occupano di sicurezza (ed educazione) stradale, essendo il tema nella propria mission istituzionale. Anche Automobile Club Rovigo, interviene nel dibattito aperto su due argomenti: la possibilità di estendere, in maniera ampia, nelle aree cittadine, la “zona 30 km/h” e la protesta ed ecatombe riguardante l’abbattimento degli autovelox.
Il Presidente dell’AC Rovigo, Antonio Biasin dice che “l’estensione delle aree cittadine soggette a velocità ridotta, all’intero centro, la riterremo una scelta non congrua e men che meno, se addirittura la si estendesse a tutto il territorio comunale, come sentiamo parlare in questi giorni. Ritengo che le aree a 30 km/h siano ragionevoli in determinate zone, dove la tutela dell’utente debole della strada, meriti una particolare e giusta attenzione, quale in prossimità di aree pedonalizzate, attraversamento delle piste ciclabili principali, delle scuole, ospedali. Per tutto il resto il limite dei 50 all’ora, con i dovuti controlli del caso, per ottenerne il rispetto, è una velocità ragionevole. Diverso ancora, dove è consentito dalle condizioni stradali, nelle strade cittadine ad alta percorrenza: in questi casi vanno mantenuti, verificandoli, le assegnazioni di limiti più elevati. Anche i dossi vanno usati con i necessari criteri.”
E ancora: “E’ opportuno mappare correttamente le strade cittadine per assegnare corretti limiti di velocità, evitando passaggi continui degli stessi in brevi tratti di strada. Un automobilista è anche, ovviamente in circostanze diverse, pedone e magari anche ciclista, o motociclista, pertanto, una corretta e continua attività di sensibilizzazione, se non educativa, in ambito stradale, va svolta da parte di tutti”.
Sugli autovelox, ritornati d’attualità in queste settimane, in quanto divelti o tagliati, il presidente dell’Automobile Club Rovigo spiega che: “Sulla questione autovelox, riteniamo che non possano essere un buon modo di fare cassa per i comuni. In più di qualche circostanza, pare quasi che. Ben venga il loro utilizzo per la sicurezza stradale, ovvero nei punti più pericolosi della rete viaria e che gli introiti derivanti, siano poi effettivamente assegnati, dai comuni, alla sicurezza e all’educazione stradale. Capita poi, non di rado, che in prossimità e vicino l’autovelox la velocità consentita sia sconosciuta. Dunque, frenate improvvise, con i conseguenti rischi di incidente, condizione che si voleva evitare proprio con l’autovelox. Sembrano poi proliferare dubbi rilevatori di velocità sulle strade. Anche la cartellonistica di avviso rilevazione forse merita un’attenta revisione”.
Infine Biasin dice: “Una maggiore presenza della polizia locale e delle altre forze di presidio, anche senza rilevatori di velocità, sarebbero un ottimo deterrente per il rispetto del codice della strada da parte di tutti, sia in città, anche nelle aree più sensibili, dei 30 all’ora che nei punti pericolosi della viabilità. Un appello affinché i punti pericolosi stradali, siano risolti con gli interventi tecnici necessari da parte degli enti proprietari delle strade con investimenti ad hoc risolutivi”.
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