VOCE
L'allarme
05.02.2024 - 18:00
"Da gennaio 2024 le tariffe previste per la vendita del gas non sono più stabilite dall’Arera, ma dall’andamento del mercato. In assenza di opportuni e adeguati correttivi, le Aziende hanno quindi la facoltà di vendere il gas a qualsiasi prezzo senza alcuna limitazione di rialzo. A ciò si somma, dal 1° gennaio 2024, anche il ritorno dell’Iva sul gas al 22%, determinando rincari delle bollette".
A tratteggiare questo scenario, senza dubbio non rassicurante, è l'associazione a difesa del consumatori Adiconsum. "Per arginare questi aumenti - prosegue la comunicazione - Adiconsum propone di introdurre nuovi criteri di definizione dei prezzi di riferimento dell’energia e di salvaguardia, con riferimento all’andamento inflazionistico e anti-speculativo, affinché l’Arera definisca dei tetti massimi di oscillazione delle tariffe".
"Alla luce delle numerose segnalazioni che stanno giungendo alle nostre sedi territoriali, Adiconsum evidenzia che la fine del mercato tutelato del gas con la conseguente tariffa Placet sta danneggiando anche quei consumatori che già avevano scelto il mercato libero. Infatti, le Aziende hanno apportato in corso d’opera o in caso di rinnovo di contratti scaduti delle modifiche unilaterali che hanno fatto lievitare le tariffe del gas, in alcuni casi del 300%. Ciò è potuto accadere perché la normativa consente alle Aziende di comunicare queste modifiche con un’unica e semplice comunicazione scritta (di solito una mail) e di avvalersi della formula del silenzio-assenso per procedere alla loro applicazione. Molte di queste modifiche unilaterali di prezzo, poi, sono state applicate in violazione del Decreto Aiuti-bis che le vietava fino a giugno 2023".
"Poiché il gas e l’energia elettrica, diversamente ad esempio dalla telefonia, sono beni essenziali, Adiconsum ritiene che la comunicazione delle variazioni tariffarie debba essere inviata con modalità certificate, permettendo al consumatore di dare prova di averla ricevuta. Si introduca, anche nel mercato dell'energia, l'accettazione da parte del consumatore alla scadenza del contratto, come già avviene nel mercato delle assicurazioni liberalizzato da tempo".
"Un’altra criticità della fine del mercato tutelato, ad avviso di Adiconsum, riguarda il pagamento degli oneri per recesso anticipato per passaggio ad altro operatore. L’Arera, infatti, dà facoltà agli operatori di applicarli. Come Adiconsum, siamo contrari a questi oneri, perché se siamo in presenza di un mercato libero dovremmo agevolare la libertà di scelta, nel contempo ci auguriamo che almeno i grandi player non li applichino. Dai primissimi riscontri, inoltre, emerge che la tariffa Placet(Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela), che verrà applicata a coloro che alla data del 10 gennaio non hanno espresso alcuna scelta verso un operatore del mercato libero, risulti essere più cara sia di quelle del mercato tutelato che di alcune del mercato libero".
"A fronte di ciò, ad avviso di Adiconsum, l’apertura di un Tavolo per accompagnare il passaggio al mercato libero e l’avvio di una Campagna capillare di informazione, anche in considerazione della complessità della tariffa energetica e della difficoltà di comparazione delle varie offerte, come da noi chiesto più volte in questi anni e come recentemente richiesto in una lettera del 16 gennaio scorso insieme ad altre Associazioni Consumatori del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti ( CNCU) indirizzata al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ed estesa anche ai Presidenti di ARERA e Acquirente Unico, si rende quanto mai urgente. La Campagna con il coinvolgimento delle Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge, fornirebbe un aiuto concreto ai consumatori nello scegliere con oculatezza e consapevolezza le varie offerte, ma anche nell’acquisire informazioni su come costituire le Comunità Energetiche Rinnovabili Solidali (CERS) per socializzare e solidarizzare l’energia autoprodotta con gli impianti di energia rinnovabile".
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