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I Concordi ripartono, con il nuovo presidente

Bagatin: "Provo timore, orgoglio e senso di responsabilità nel fare qualcosa per questa comunità".

I Concordi ripartono, con il nuovo presidente

Al via il 444esimo Anno Accademico dei Concordi con un presidente ed un direttivo nuovi per il prossimo triennio, essendo scaduto il secondo mandato dell’amministrazione presieduta da Giovanni Boniolo, con il passaggio di consegne a Pier Luigi Bagatin. L’inaugurazione ufficiale si è tenuta oggi, sabato 10 febbraio, nella sala degli Arazzi di palazzo Roncale per l’inagibilità della sala Oliva dell’Accademia dei Concordi, sotto intervento preservativo.

La cerimonia è stata aperta dagli interventi del presidente della Fondazione Cariparo Gilberto Muraro e del primo cittadino Edoardo Gaffeo, che si è dichiarato pronto a riprendere l’attività di socio, dopo il periodo sabatico per il ruolo di sindaco. Il neopresidente ha così salutato i numerosi presenti: “Provo timore sì, confrontandomi, ma anche orgoglio e senso di responsabilità di far parte dell’Accademia concordiana e di fare qualcosa per questa comunità che ha unito in quattro secoli e mezzo circa gli intenti di tante generazioni di cittadini di Rovigo”.

Un avvicendamento che si configura in linea di continuità - a suo dire - a partire dal fondatore Gaspare Campo, con i suoi predecessori che si sono avvicendati (dal 1580) e di cui ha citato tutti i presidenti accademici del Novecento: Giovanni Battista Casalini, Gaetano ed Edoardo Piva, Pietro Oliva, Ugo Maneo, Urbano Ubertone, Jorick Gasparetto, Giuseppe Romanato, Mario Degan, Alessandro Ubertone, Luigi Costato, Enrico Zerbinati, Giovanni Boniolo (in carica dal 2018); oltre ad un ricordo a titolo esemplare per monsignor Luigi Ramello, figura di spicco del Settecento e per il consolidamento dell’Istituto accademico. È seguito il consueto tributo con un minuto di silenzio ai soci accademici scomparsi nel 2023: il maestro Luca Simoncini, la professoressa Maria Giovanna Altieri, i professori Luigi Costato, Giorgio Bordin e il corrispondente Marco Bondesan (morto a gennaio).

Quindi, la presentazione del rinnovato Consiglio direttivo composto da Isabella Sgarbi, vicepresidente, dai consiglieri Sara Bacchiega, Roberta Cusin, Francesco Carricato, Roberto Ragazzoni, Maurizio Romanato; segretaria accademica Maria Lodovica Mutterle, oltre ai vari soci: due benemeriti, sei onorari, 20 emeriti, 94 membri ordinari e circa altrettanti soci corrispondenti da tutt’Italia.

Nel suo intervento, Bagatin ha toccato diversi aspetti: dai lavori di restauro in corso a palazzo Bosi – con termine 660 giorni e conseguente trasferimento in esso della collezione Silvestriana - e poi quelli previsti al palazzo Accademico e alla Torre Libraria, che sarà liberata per metà dall’attuale mole cartacea, al completamento degli interventi sulla Casa-Museo Matteotti (donata dai figli all’Accademia) nell’imminente centenario della morte del “martire fascista”, ai servizi regolarmente attivi: prestiti, sala manoscritti, lettura di quotidiani, operazioni per il Servizio Bibliotecario Provinciale e, a Palazzo Nagliati, lo Spazio Studio.

La prolusione di rito è stata affidata al socio ordinario Roberto Ragazzoni, docente di astronomia all’ateneo patavino, dove fino al mese scorso ha diretto l’Osservatorio Astronomico, il quale ha illustrato i “Nuovi telescopi, nuovi orizzonti. Come i moderni strumenti di osservazione hanno cambiato il nostro modo di vedere il cosmo”: excursus sulle ultime tecniche di costruzione e potenzialità di tali dispositivi, ricordando, tra l’altro, la recente intitolazione di uno dei telescopi europei del satellite Plato a Cristina Roccati, principessa accademica nel ‘700, che Rovigo si approssima a celebrare con un’esposizione proprio al Roncale.

 

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