VOCE
VENETO
12.02.2024 - 08:28
foto di repertorio
La città di Padova si ritrova al centro di una controversia politica e storica in seguito al corteo auto-organizzato tenutosi sabato sera per commemorare la tragedia delle foibe. La manifestazione ha scatenato polemiche e preoccupazioni dopo che alcuni militanti di estrema destra hanno compiuto il saluto romano durante l'evento.
La presenza degli estremisti di destra è stata rilevata e monitorata da agenti della Digos di Padova, che hanno identificato una decina di persone coinvolte nel gesto. Il saluto romano, simbolo del passato fascista, ha suscitato l'attenzione delle autorità, sebbene la recente sentenza della Cassazione abbia stabilito che il gesto non costituisce un reato, a meno che non sia associato a tentativi di ricostituzione del partito fascista o incitamento alla discriminazione.
L'indagine è ora nelle mani dei magistrati inquirenti, che dovranno valutare le implicazioni concrete del gesto e decidere se intraprendere azioni legali. Tuttavia, al di là delle conseguenze giudiziarie, la polemica politica è esplosa riguardo alle celebrazioni del Giorno del Ricordo.
Floriana Rizzetto, presidente dell'Anpi di Padova, ha criticato aspramente l'utilizzo politico delle commemorazioni delle foibe da parte dell'estrema destra. Rizzetto ha sottolineato l'importanza di una contestualizzazione storica delle tragedie del passato, evidenziando le responsabilità dell'Italia fascista durante quel periodo.
Le critiche dell'Anpi si concentrano sulla retorica nostalgica del fascismo e sul tentativo di giustificare gli orrori del passato. Rizzetto ha richiamato l'attenzione sulle aggressioni compiute dall'Italia fascista contro il Regno di Jugoslavia, evidenziando le persecuzioni subite dai popoli della regione.
Secondo l'Anpi, la riflessione storica deve affrontare in modo critico e onesto le responsabilità del passato, evitando qualsiasi forma di legittimazione del regime fascista. La presidente ha enfatizzato la necessità di una memoria condivisa che riconosca le sofferenze delle vittime senza mitizzare il fascismo o giustificarne le azioni.
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