Muore con la sua piccola, 15 indagati

Un tremendo interrogativo avvolge la morte di Federica Ghirelli, ingegnere biomedico di 37 anni, di Villa Bartolomea e che lavorava a Badia Polesine, e della sua piccola Emma, nata senza vita il 31 gennaio. Un dramma che ha scosso non solo le loro famiglie, ma anche l'intera comunità medica e scientifica. La Procura di Verona, col pm Chiara Bisso, ha incaricato un collegio di professori dell'Università di Padova di condurre un'indagine accurata sull'evento che ha segnato la fine di due vite così giovani e piene di speranza.

Quindici medici, tra coloro che hanno prestato servizio presso il Mater Salutis di Legnago e il Polo Confortini di Padova, sono attualmente sotto inchiesta per ipotesi di omicidio colposo. Si tratta sostanzialmente di un atto dovuto, necessario a consentire anche a loro di prendere parte ad eventuali accertamenti tecnici. Il quesito che la dottoressa Bisso ha affidato agli esperti è chiara: esiste una responsabilità medica dietro questi due dolorosi decessi?

Gli esperti incaricati hanno il delicato compito di analizzare ogni aspetto clinico legato alla gravidanza di Federica Ghirelli, una donna che fino al 30 gennaio sembrava affrontare una gestazione senza particolari problemi. Tuttavia, il rapido deterioramento delle sue condizioni di salute ha portato a una corsa contro il tempo verso gli ospedali, culminata con un parto cesareo d'urgenza e la tragica constatazione della perdita di Emma e, successivamente, di Federica stessa.

Presso l'Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Borgo Roma, ha avuto inizio il doloroso processo delle autopsie, un momento cruciale per gettare luce sulle circostanze della loro scomparsa. Le indagini sono condotte con estrema attenzione e seguono le forme dell'incidente probatorio, poiché ogni dettaglio emerso avrà un peso significativo in un eventuale processo futuro. Proprio per questo è importante che anche gli indagati possano parteciparvi.

L'analisi della documentazione relativa alla gravidanza di Federica Ghirelli sarà un elemento chiave nell'elaborazione delle conclusioni degli esperti. La Procura si riserva anche la possibilità di coinvolgere specialisti in ginecologia per una valutazione più completa e approfondita delle dinamiche che hanno portato alla tragedia.