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LA STORIA

Trapiantato record alla Rovigo in Love

Francesco, primo a ricevere un cuore fermo: "Sei chilometri per ringraziare"

Un passo dopo l’altro, per i sei chilometri della Rovigo in Love, con i suoi genitori e la zia, per ringraziare la vita, il suo donatore e anche il chirurgo che lo ha salvato.

Francesco (ci tiene a usare un nome di fantasia) è il polesano 46enne primo trapiantato al mondo da cuore fermo dal professor Gino Gerosa del centro di Cardiochirurgia di Padova.

Per lui domenica 18 febbraio sarà la prima prova di resistenza da quando nel maggio scorso, ha ricevuto un cuore da paziente morto per arresto cardiaco. Il cuore del donatore, in poche parole, era fermo da 20 minuti per arresto cardiocircolatorio, mentre i trapianti di cuore avvenivano da pazienti dichiarati morti cerebralmente.

L’operazione è andata talmente bene che Francesco, ha deciso di partecipare alla Rovigo in Love, un modo per mettersi alla prova, ma anche per ringraziare chi lo ha salvato. Racconta le emozioni prima dell’operazione: “Non ero assolutamente impaurito, anche perché non avevo nulla da perdere, non ce la facevo più, ero sempre affaticato. Ho voluto fare a tutti costi questo intervento. Non sapevo di essere il primo al mondo a fare questo intervento ma l’ho voluto fare a testa bassa e sono andato dritto perché avevo bisogno di questo intervento”.

La terapia intensiva, poi la semintensiva, e piano piano il 46enne di Costa di Rovigo è tornato alla vita normale, una vita migliorata. “Prima camminavo e dopo aver fatto 10 passi mi dovevo fermare. Camminavo con i miei genitori per sicurezza. Ora è tutto diverso, l’operazione ha dato i suoi risultati. Sarò comunque accompagnato dai miei genitori da mia sorella e due zie perché dovrò comunque avere un po' di aiuto attorno a me. Ma è una sfida con me stesso. Voglio vedere se riesco a fare i sei chilometri”.


Francesco non sarà sicuramente solo, perché la sua storia ha commosso e dato speranza a tantissime persone. “Rovigo in love non è solo sport non è solo agonismo non è solo corsa. Rovigo in love è anche inclusione”, ci tiene a sottolineare Cinzia Sivier, tra gli organizzatori della mezza maratona e della camminata che anche quest’anno ha fatto sold out e coinvolgerà migliaia di persone.


Tra i testimonial più coinvolgenti, dunque, oltre all’atleta paralimpica Serena Banzato, anche Francesco, che racconta la sua vita di oggi: “La mia quotidianità è cambiata radicalmente. Prima era una continua sensazione di stanchezza e fiacchezza, non ero attivo e questo ovviamente mi vincolava molto e mi deprimeva. Da quando ho superato l’operazione tutto ha preso un altro colore”.
Il dono che Francesco ha ricevuto lo rende eternamente grato. “Ringrazio ogni giorno chi ha dato, perché per me sarà sempre nei miei pensieri. E successivamente ringrazio il professor Gerosa. Grazie a lui sono arrivato fino a qui, grazie a lui con la fiducia che ho in lui nel suo staff. Ringrazio il dottor Bianco, il dottor Toscano e il dottor Tarsia. Posso dire solo grazie a queste persone perché mi hanno letteralmente ridato la vita”.

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