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IL FENOMENO

"Incontrare lupi accadrà più spesso": ecco come comportarsi

Il ritorno di questo animale in Polesine è ormai un dato di fatto

"Lupi, no agli abbattimenti, sì alla prevenzione e agli aiuti agli allevatori"

"A seguito delle recenti segnalazioni di presenza del Lupo (Canis lupus) in provincia di Rovigo, vorremmo portare alcune informazioni di base e buone pratiche da adottare in aree frequentate da questa specie e fornire alcune indicazioni utili per una convivenza pacifica con l’uomo e le sue attività". Lo spiega Luca Zennaro, Coordinatore Osservatorio Lupi Polesine.

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"WWF Rovigo, con il proprio Osservatorio Lupi Polesine - prosegue la comunicazione - ha aderito alla rete degli osservatori del WWF Italia (https://www.wwf.it/cosa-facciamo/progetti/osservatorio-lupi/), e sta monitorando il ritorno del lupo dal 2022. La presenza del lupo nella pianura polesana è un fenomeno recente, ma già da una decina d’anni la pianura padana è interessata dall’espansione del lupo, come in provincia di Parma e Reggio Emilia. Tale presenza è facilitata dalla sua grande plasticità ecologica, che è in grado di sfruttare diverse fonti di cibo, sia di origine “naturale”, come gli ungulati selvatici, sia di origine antropica. In genere il lupo è un animale attivo prevalentemente nelle ore notturne, schivo e diffidente nei confronti dell’uomo che tende accuratamente ad evitare e i nostri comportamenti devono essere volti a mantenere questa sua caratteristica".

"Come per quasi tutte le specie selvatiche, evitare di attirare il lupo nei pressi degli insediamenti umani è l’elemento essenziale per una corretta convivenza. Il lupo, dal punto di vista trofico si adatta a diverse fonti di cibo, anche di possibile origine antropica cosa che aumenta il rischio di innescare il processo di abituazione, cioè una assuefazione progressiva alla presenza dell’uomo e delle sue attività. Il cibo per i cani e i gatti, che in alcuni casi viene lasciato nei pressi delle abitazioni, delle colonie feline e delle stalle, rappresenta una forte attrazione per il lupo. Crocchette, avanzi di cibo e scarti di macelleria, se lasciati regolarmente e in abbondanza, possono diventare un forte attrattivo e possono essere sfruttati maggiormente dai soggetti più deboli o debilitati che non riescano a cacciare fauna selvatica. La predazione di lupo sul cane domestico, per quanto molto raro, è un fenomeno possibile e legato a molti fattori".

"I cani di piccola taglia, soprattutto negli orari notturni, andrebbero ricoverati in un posto sicuro, come un box, oppure in un locale chiuso. Durante le passeggiate o le uscite con il cane è opportuno tenerlo al guinzaglio per evitare che insegua il lupo in aree chiuse (bosco). Il cane libero, oltre ad essere un potenziale disturbo per la fauna selvatica in genere, rischia di incontrare i lupi. Il cane domestico costituisce inoltre, una potenziale minaccia per la conservazione del patrimonio genetico della specie lupo in quanto è in grado di accoppiarsi e produrre prole fertile. In caso di incontro fortuito con uno o più lupi non è necessario nessun comportamento particolare. Si allontanerà da solo, in quanto per lui non rappresentiamo una preda, ma bensì una minaccia".

"Il consiglio è quello di restare in silenzio, osservare senza interferire e non tentare in nessun modo di avvicinarsi. Non attirarlo con improbabili richiami vocali o peggio ancora, fornendo cibo. Pratica assolutamente da non fare. I lupi che frequentano ambienti antropizzati mostrano generalmente un minor timore delle strutture di origine antropica, come le abitazioni, ma anche nei confronti degli autoveicoli e delle macchine agricole. Questo significa che avvistare un lupo con atteggiamento “tranquillo” in questi ambienti non è da considerarsi come una stranezza comportamentale, ma un semplice adattamento all’ambiente in cui vive".

"In Pianura Padana, grazie all’ambiente aperto e pianeggiante, in particolare nel periodo invernale in cui la campagna è spoglia dalle culture, non è infrequente avvistare qualche esemplare in attività di spostamento. Comportamento normale per questo animale, che nella sua attività può coprire anche lunghe distanze. Invitiamo a non segnalare avvistamenti di questo tipo, in quanto del tutto normali. Ma di conservare il ricordo, di questo fortunato incontro. Nel caso, invece, si osservassero lupi con comportamenti anomali o confidenti verso l’uomo, con distanze di avvicinamento alla figura umana inferiore ai 20 metri, è buona regola avvisare le autorità competenti (ad esempio Carabinieri Forestali, Polizia Provinciale)".

"In alternativa, può essere contattato il nostro Osservatorio Lupi Polesine, ai seguenti recapiti: mail: polesine@osservatoriolupi.it segnalazioni: 351 7907783".

"Il ritorno del lupo è un fenomeno del tutto normale, anche in ambienti antropizzati e non strettamente legati al bosco. La storia dell’uomo viaggia insieme a quella di questo mitologico animale attraverso i secoli. La persecuzione umana lo portò quasi all’estinzione, definito specie “nociva”, fino ai primi anni’70 fu annientato nei modi più spietati (fucili, tagliole, lacci, veleno). Nel 1972, il WWF mise in campo con il Parco Nazionale d’Abruzzo, il primo progetto di conservazione del lupo in Italia, chiamata Operazione San Francesco. Negli anni a seguire, il grado di protezione aumentò, fino a permettere agli ultimi 100 lupi superstiti in pochi nuclei in Appennino, di tornare a popolare il nostro paese. La protezione legale accordata a livello europeo (Direttiva Habitat 92/43 CEE) e nazionale (specie “particolarmente protetta” cfr legge 157/92) hanno permesso al lupo di sopravvivere e ricolonizzare molte aree appenniniche, alpine, collinari e anche di pianura. Esiste un lupo immaginario che vive nella mente di tutti noi, alimentato da storie e racconti di epoche passate, e un lupo reale che sta lentamente tornando a popolare un territorio che nel tempo è stato urbanizzato e frammentato dalle infrastrutture create dall’uomo".

"Nel prossimo futuro la presenza del lupo (quello reale) in aree antropizzate, sarà probabilmente sempre più frequente e si renderà necessario uno sforzo da parte di tutti per conoscerlo meglio, e applicare alcune semplici regole di comportamento per poter convivere insieme in armonia, senza interferire con una specie che svolge un ruolo importante nell’equilibrio degli ecosistemi, che lentamente stanno rimarginando le ferite inferte dall’uomo".

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