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Ambulanza spostata: parte l’odio social

C'è persino chi se la prende col personale sanitario

Ambulanza spostata: parte l’odio social

Ambulanza spostata da un automobilista “impaziente” su Corso del Popolo: ora siamo all’assurdo. L’odio social, infatti, si riversa non sul fenomeno (identificato e denunciato) che è salito sul mezzo di soccorso e l’ha spostato per poter passare con la propria auto, ma sugli operatori sanitari stessi, accusati di non aver operato correttamente. “Attacchi che vanno respinti al mittente, perché fanno parte di un brodo di cultura di poco rispetto del ruolo e delle funzioni del personale sanitario”, bolla il segretario Uil-Fpl Cristiano Maria Pavarin.

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E sono “numerosi”, denuncia sempre Pavarin, gli “attacchi, che anche nella nostra provincia spesso si sono verificati, a causa dell’intolleranza nei confronti di figure professionali che operano in condizioni spesso critiche o emergenziali per salvare vite umane e per la sicurezza collettiva. Nella circostanza, va ribadito che non esiste un obbligo per gli autisti di ambulanza, che non sono dipendenti diretti dell’Ulss Polesana, mancando linee guida specifiche riguardo alla chiusura ed allo spegnimento del mezzo durante interventi di massima emergenza”.

“Un bravo soccorritore - conclude Pavarin - quando si tratta di una persona in pericolo, è di fare tutto il possibile per salvarla, compreso lasciare il mezzo in una posizione precaria se questo consente di risparmiare secondi che possono rivelarsi preziosi e decisivi. Chi non capisce questo forse è una persona fortunata perché non si è mai trovato a vivere di persona, né come soccorritore, né come soccorso, simili situazioni”.

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