La vicenda di Sara Buratin, vittima di un delitto premeditato, ha sconvolto la comunità di Bovolenta, lasciando un segno indelebile nel cuore di chi ha assistito a uno degli episodi più dolorosi e tragici degli ultimi tempi. Il dolore, palpabile e straziante, si è manifestato non solo nella famiglia della vittima, ma anche in quella del carnefice, culminando in un incontro commovente e carico di lacrime.
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Sara Buratin, vittima dell'omicidio pianificato, sarebbe stata - secondo le attuali ricostruzioni - tragicamente uccisa dal suo ex compagno, Alberto Pittarello, in un atto di violenza e follia che ha scosso le fondamenta della tranquillità di due comunità.
L'orrore di questa vicenda comprenderebbe anche la premeditazione con cui l'assassinio è stato pianificato. Alberto Pittarello, già la settimana precedente, aveva richiesto un giorno di ferie per il 27 febbraio, ottenendolo dalla ditta dove lavorava come idraulico. Questo dettaglio ha spinto il pm padovano, Sergio Dini, ad aprire un'inchiesta per omicidio volontario pluriaggravato dalla relazione sentimentale e dalla premeditazione.
Il corpo di Pittarello non è stato ancora ritrovato, ma le indagini hanno portato a individuare il suo furgone Nissan nel Bacchiglione, a cinque metri di profondità, grazie all'ecoscandaglio impiegato dal Gruppo sommozzatori dei vigili del fuoco di Venezia. Tuttavia, il recupero del veicolo e del presunto cadavere è stato sospeso a causa delle condizioni pericolose delle acque.
La dinamica dell'omicidio, agghiacciante e priva di pietà, si è svolta martedì mattina, quando Pittarello avrebbe attirato Sara nella trappola mortale sotto il pretesto di consegnare un regalo alla figlia quindicenne. Una volta nel giardino retrostante, l'ex compagno ha secondo questa ricostruzione estratto un coltello, privando Sara di ogni possibilità di difesa e infliggendole colpi mortali al collo e alla nuca. Il delitto è stato perpetrato con una ferocia inaudita, dimostrando la premeditazione e l'assoluta mancanza di pietà da parte dell'assassino.
La scoperta del corpo senza vita di Sara da parte della madre, Mariagrazia, ha segnato l'inizio di un incubo per la famiglia e la comunità locale. I timori per la sicurezza della figlia quindicenne hanno portato le autorità a pattugliare la scuola e ad adottare misure di sicurezza straordinarie.
Il gesto estremo di Pittarello, il suo presunto suicidio, è stato anticipato dalla sua fuga disperata, culminata nel tentativo di gettarsi nel fiume Bacchiglione. Le prove raccolte dalle autorità indicano chiaramente la sua responsabilità nel delitto di Sara.
Oggi, il medico legale Barbara Bonvicini eseguirà l'autopsia sul corpo di Sara Buratin, cercando di gettare luce su questa tragedia insensata e incomprensibile. Alberto Pittarello, fino a martedì, non aveva mai manifestato comportamenti violenti, lasciando attoniti coloro che lo conoscevano.