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ORRORE A BOVOLENTA

Era ancora al posto di guida, con la cintura allacciata

Così è stato trovato il corpo di Alberto, accusato del femminicidio di Sara

Era ancora al posto di guida, con la cintura allacciata

La tragedia che ha scosso la provincia ha raggiunto il suo epilogo il 29 febbraio, quando il corpo senza vita di Alberto Pittarello, 39 anni, è stato recuperato dalle acque del fiume Bacchiglione dai vigili del fuoco. Questo triste evento segna la fine di un dramma familiare che ha lasciato sgomenti e dolore nella comunità di Bovolenta e dintorni.

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Il terribile susseguirsi degli eventi ha avuto inizio martedì 27 febbraio, quando, secondo l'attuale ricostruzione dei fatti, Alberto Pittarello avrebbe ucciso la sua compagna, Sara Buratin, 41 anni, con oltre venti coltellate. Dopo l'atroce delitto, Alberto si è diretto verso il Bacchiglione a Ca’ Molin di Bovolenta, dove, a bordo del suo furgone, ha compiuto un gesto estremo, sterzando a forte velocità verso le acque del fiume.

Le ricerche sono iniziate immediatamente, ma le avverse condizioni meteorologiche e le recenti piene del fiume hanno reso le operazioni estremamente complesse. Solo verso le 13.30 del 29 febbraio, grazie al coraggio e alla determinazione del comandante del nucleo Sommozzatori di Venezia, le operazioni di recupero del corpo sono riprese.

Il corpo di Alberto è stato individuato seduto sul posto di guida del suo furgone, con la cintura di sicurezza allacciata e i finestrini aperti. È stato un momento toccante quando i subacquei hanno portato a riva con fatica il suo corpo, avvolto in un sacco blu, dove è stato riconosciuto in modo certo dal fratello Stefano.

Le circostanze che hanno portato alla tragica fine di Alberto sono ancora avvolte nel mistero. La Procura dovrà decidere se effettuare un'autopsia per chiarire gli esatti dettagli di questa terribile vicenda, che ha sconvolto non solo le famiglie coinvolte, ma l'intera comunità.

Gli sforzi dei soccorritori, nonostante le avversità, hanno permesso di recuperare il corpo di Alberto, portando un minimo di chiusura a questa dolorosa vicenda. Resta ora il compito delle autorità competenti di fare piena luce su quanto accaduto, nella speranza di trarre insegnamenti per evitare che tragedie simili possano ripetersi in futuro.

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