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ROVIGO

Tra la gente, per un domani migliore

Doppia iniziativa della Polizia di Stato contro la violenza sulle donne

Le priorità sono due: la prima è non giustificare, mai, comportamenti violenti, aggressivi, umilianti, costrittivi; la seconda non girarsi dall'altra parte quando si assiste a episodi di violenza, di ogni tipo, anche se non si è la vittima.

Un concetto ribadito con chiarezza nella giornata di oggi, venerdì 8 marzo, dalla Polizia di Stato di Rovigo, col questore Giovanni Battista Scali e il primo dirigente Bruno Zito, che guida la Divisione di Polizia Anticrimine, impegnata ogni giorno nel fronteggiare il fenomeno della violenza contro le donne. Due i momenti fondamentali della giornata, curati dalla questura di Rovigo.

Per tutta la mattinata, in piazza Vittorio Emanuele, è stato presente il camper della polizia, con personale specializzato, nell'ambito della campagna "Questo non è amore". Sia con colloqui, che distribuendo materiale informativo, donne e uomini della polizia hanno lanciato un messaggio molto chiaro: aggressioni, fisiche e verbali, limitazioni della libertà del partner, divieti, umiliazioni, schiaffi, non sono manifestazioni di troppo amore, di tenere troppo a chi si ama. Sono reati da segnalare immediatamente e possono essere il preludio di fatti ancora più gravi, tragici.

Da qui la campagna "Questo non è amore", che viene periodicamente riproposta in vari momenti, tra i quali, ovviamente, non poteva non figurare l'8 marzo.

In mattinata, poi, in questura è stato firmato il rinnovo del Protocollo Zeus, tra  tra il questore Giovanni Battista Scali e la Presidente della Cooperativa “Peter Pan Group” per il servizio “Un Nuovo Maschile” Beatrice Girotto. Un prezioso strumento, in vigore da ormai due anni, che affronta il problema della violenza sulle donne anche ponendosi la finalità di rieducare i violenti, attraverso l'adesione a un percorso, volontario, psicologico, emozionale e comportamentale. Una attività che, a oggi, ha avuto successo per tutti coloro che la hanno intrapresa, abbattendo la recidiva.

Col rinnovo si prevede, tra le altre cose, l’introduzione, nei decreti di ammonimento del Questore, della cosiddetta "ingiunzione trattamentale" che consiste in un invito, a chi viene ammonito, a rivolgersi al servizio di riferimento con il quale si è stipulato il protocollo per intraprendere un trattamento volto al miglioramento della gestione delle emozioni. 

Il questore, da parte sua, ha fornito anche alcune sentite raccomandazioni, veri e propri appelli: il primo, come detto, a non voltarsi mai dall'altra parte, di fronte ad atteggiamenti violenti ai quali si assiste, pur non essendone vittima, come purtroppo spesso avvenuto, a livello nazionale, anche con riferimento a veri e propri delitti. Non serve intervenire fisicamente, è sufficiente avvisare il numero unico di emergenza 112. L'altro, a non cedere mai alla tentazione di concedere il famoso "ultimo appuntamento". Quando una storia è finita, è finita. Se proprio ci si deve vedere un'ultima volta, per questioni pratiche, mai andare da sole.

Infine, i dati sugli ammonimenti emessi nel 2023 dalla questura di Rovigo, 35 in tutto: 14 per maltrattamenti, 21 per stalking. Numeri in aumento sull'anno precedente, con la speranza però che questo dipenda non dal fatto che sono stati commessi più reati di questo tipo, ma da una crescente consapevolezza che porta a non tollerare più, ma a denunciare. Perché, una volta di più, questo non è amore.

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