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pesca
09.03.2024 - 18:02
Al palazzetto dello sport assemblea dei pescatori, ma le strategie di intervento sono diverse
PORTO TOLLE - Strategie per proteggere il territorio dall’incubo granchio blu e per tenere un piedi il settore della pesca, fondamentale per il Basso Polesine e per l’intera provincia di Rovigo. E questo anche a costo di ricomporre divergenze sulle linee da portare avanti. Ci sono, infatti, diverse linee di condotta portate avanti dalle cooperative dei pescatori. Se ne è parlato ieri al palasport di Porto Tolle, per una assemblea generale aperta a tutti i pescatori e alla cittadinanza, organizzata dal gruppo spontaneo “Uniti per la pesca”, che ha attirato molti pescatori delle cooperative portotollesi. Arrabbiati e preoccupati.
Intanto il sindaco di Porto Tolle, Roberto Pizzoli, ribadisce la necessità di una immediata dichiarazione di stato di calamità per il territorio colpito dall’emergenza granchio blu.
La riunione di ieri aveva l’obbiettivo di discutere delle problematiche emergenti nella gestione del Consorzio pescatori e il grave problema del granchio blu, che rende sempre più difficile la gestione della pesca.
Al centro del dibattito una delibera proposta dal consiglio di amministrazione del Consorzio, che riguardava la concessione di aree lagunari per la coltivazione diretta di vongole da parte delle cooperative. Tale delibera permetterebbe alle cooperative che ne fanno richiesta di ottenere delle porzioni di terreno per coltivare le vongole direttamente. Tuttavia, tra le 14 cooperative del consorzio, sei di esse hanno espresso forti perplessità e hanno partecipato alla riunione per esporre le loro ragioni contrarie.
Tra i punti di criticità sollevati quello di conoscere i programmi di semina nelle lagune, e quindi importi, luoghi, tempi, modi di semina; conoscere le prospettive reali di raccolta previste per il prodotto maturo; farsi promotori della necessità di costituire con urgenza un gruppo di lavoro, ovvero una conferenza di servizi che abbia come obiettivo la predisposizione di progetti per gestire e monitorare costantemente le lagune, la produttività. E poi, ovviamente, la ricerca attinente le problematiche relative alla presenza del granchio blu. E quindi che abbia carattere prioritario la manutenzione ordinaria e straordinaria, e pluriennale delle lagune.
Il comitato ha proposto di creare un gruppo di lavoro composto da esperti provenienti da università come biologia, idraulica, chimica, dalle istituzioni (Comune, Provincia, Regione), dei rappresentanti del mondo della pesca.
Alla riunione assenti il management del Consorzio Pescatori di Scardovari che raggruppa tutte le 14 cooperative del consorzio che, a sua volta, gestisce i diritti esclusivi di Pesca della Provincia di Rovigo.
La possibilità che alcune delle 14 cooperative possano decidere di lasciare il consorzio, però, è un opzione che anche il sindaco Roberto Pizzoli ha escluso poiché il conferimento delle loro attività al Consorzio è fondamentale: “Le questioni interne al Consorzio sono appunto interne e su queste il Comune non entra. Come amministrazione saremo sempre vicini al mondo della pesca. E ribadiamo la necessità dello stato di calamità da parte del governo per il problema granchio blu. Dopo il Veneto anche la Regione Emilia Romagna ha fatto partire per Roma una delibera che contiene tale richiesta”.
Presenti al palazzetto dello sport, tra gli altri, il sindaco di Adria Massimo Barbujani, di Ariano nel Polesine Luisa Beltrame, l’assessore del Comune di Porto Viro Massimo Capanna, l’assessore alla pesca del Comune di Porto Tolle Tania Bertaggia, alcuni componenti della minoranza di Porto Tolle nonché i presidenti delle cooperative presenti, rappresentanti di Coldiretti pesca e tante donne che, in questo momento, sono le più penalizzate non essendoci alternative lavorative, nel territorio, alla pesca in laguna .
Il Senatore Bartolomeo Amidei, intervenendo, ha dato la sua completa disponibilità per collaborare e portare a Roma le istanze dei pescatori deltini.
Nel suo intervento il sindaco Pizzoli, reduce da una missione a Bruxelles proprio per portare sui tavoli europei il problema granchio blu, ha anche spiegato la possibilità che l’Europa possa contribuire a debellare l’invasione del crostaceo ma ha anche sottolineato la lentezza del governo centrale a coordinarsi con le varie commissioni Europee.
La riunione ha, in ogni caso, messo in luce alcune divergenze tra le cooperative di pescatori riguardo alla gestione delle risorse e dei territori di pesca. Resta da vedere come il Consorzio affronterà queste divergenze e se sarà possibile trovare un terreno comune.
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