Prostituzione, ex agente nei guai

Ivan D'Amore, ex poliziotto di 30 anni di Preganziol (Treviso) candidato alle amministrative del paese nel 2019 nelle file di Fratelli d’Italia, ma non eletto, è stato arrestato martedì scorso (misura convertita in obbligo di firma) per per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione insieme a una donna di origine colombiana. La sicurezza era, al tempo della campagna elettorale, un chiodo fisso del suo programma tanto che disse: “Per me è uno stile di vita”.

Tra le altre proposte che aveva presentato c'era quella di istituire una sala operativa con videosorveglianza e dei turni serali della polizia locale per contrastare la prostituzione lungo il Terraglio, oltre ai furti e alla necessità di garantire la sicurezza stradale. Terminata l’esperienza politica, D’Amore quest’anno non ha rinnovato la tessera del partito. Secondo l’accusa D’Amore e la donna gestivano un giro di prostituzione: le ragazze, ma anche alcuni trans, esercitavano in tre appartamenti, due nel centro storico di Treviso e uno a Martellago, in provincia di Venezia.

In tutto erano almeno 17 le giovani e i trans le cui prestazioni venivano pubblicizzate on line tramite siti di incontri. Il giro di prostituzione fruttava circa 60-70 mila euro al mese. D’Amore aveva già subito una sospensione dal servizio attivo per altri reati tra cui, pare, quello di accesso abusivo alle banche dati. Ma nonostante il provvedimento disciplinare l’ex poliziotto aveva mantenuto un alto tenore di vita.

Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, svoltosi nei giorni scorsi di fronte al gip di Treviso Carlo Colombo, D'amore avrebbe parzialmente ammesso le sue responsabilità. Al giudice il 30enne avrebbe infatti raccontato di essere stato a conoscenza del fatto che gli ospiti dei suoi appartamenti erano delle prostitute, ma di aver richiesto loro somme di denaro esclusivamente per il subaffitto delle case.