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VIVA VITTORIA

Il filo intrecciato e caldo che ha unito Rovigo

Migliaia di persone hanno comprato oltre 1500 coperte realizzate dalle donne di tutta la provincia per il Centro antiviolenza polesano

L'emozione è stata la parola chiave di questa prima edizione di "Viva Vittoria".  Oltre millecinquecento coperte, tre strati di quadrotti di lana sistemati da una catena umana partita da piazza Annonaria e terminata sul listòn di piazza Vittorio Emanuele II, 280 volontari chiamati a raccolta con i gilet arancioni per vendere, accompagnare, registrare e dare informazioni, oltre 30mila euro raccolti (è una stima)... insomma, i freddi numeri di uno sforzo collettivo epocale per Rovigo, non bastano a raccontare le lacrime. Tante donne, tantissimi uomini, dal primo mattino di oggi 17 marzo, hanno comprato le coperte vendute da Viva Vittoria con le lacrime agli occhi, con una vera emozione. 

Un potere indescrivibile, che anche il vescovo Pierantonio Pavanello, intervenuto con tante altre autorità durante la giornata, raccontata live su Delta Radio da Paolo De Grandis e da Marco Terrestri, ha fatto fatica a spiegare: "Cose piccole, messe insieme, hanno il potere di fare bella la città e di radunare tante persone", ha detto, anche lui commosso. 

Il ricavato della vendita delle coperte,  andrà al centro antiviolenza di Rovigo. La giornata solidale è partita all’alba, ovvero alle 6,30 quando i volontari si sono ritrovati in piazzetta Annonaria per dare vita a una cordata dal ghetto a piazza Vittorio Emanuele II passando per via X Luglio e per vicolo Maddalena. Una per una le copertine sono state sistemate sul listòn ai piedi della statua di Vittorio Emanuele II. E la magia ha preso corpo. Una Rovigo così non si era mai vista. 

Alle 10 è partita la diretta live radiofonica con Delta Radio box Live e l'igloo animato dalla voce di Paolo De Grandis. La cantante Sara Padovani accompagnata dal pianista Paolo Lazzarini ha aperto la mattinata con la sua meravigliosa voce, poi è toccato alle autorità prendere parola, dal commissario prefettizio Gianfranco Tomao, al prefetto Clemente Di Nuzzo, al presidente della provincia Enrico Ferrarese.

Durante la giornata sono intervenuti i rappresentanti di Viva Vittoria, Annamaria Sgualdo, Roberta Cusin, Davide Sergio Rossi, Cristina Megni (referente nazionale di Viva Vittoria), la rappresentante del Centro antiviolenza di Rovigo Annalisa Ghisellini, il direttore del carcere di Rovigo Mattia Arba, il vescovo Pierantonio Pavanello.

Il programma del pomeriggio ha previsto ancora l’intrattenimento di Delta Radio Box Live con la voce di Marco Terrestri, 50 ballerini della scuola di ballo di Borsea, le squadre femminili di calcio del Rovigo women Calcio e del Frassinelle, il rugby e le ragazze della A2 di Rhodigium Basket.

L’obiettivo, ampiamente raggiunto, con gente da Rovigo e da fuori città e provincia, è stato condividere con il maggior numero possibile di donne e uomini l’idea che la violenza sulle donne si può fermare cominciando dalle donne stesse, dalla consapevolezza che loro - prima di ogni altro - decidono della loro vita. A partire da una coperta, “un filò”, una chiacchiera con le persone giuste.

Dalla primavera scorsa, Viva Vittoria ha coinvolto tutti i Comuni della Provincia di Rovigo nella realizzazione di quadrotti di dimensioni 50 X 50 centimetri.

I quadrotti, uniti quattro a quattro con un filo rosso - colore simbolo di ogni progetto contro la violenza sulle donne - sono stati venduti ed il ricavato sarà utilizzato a sostegno del Centro Antiviolenza del Polesine.

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