VOCE
L'allarme
18.03.2024 - 08:44
I prezzi di gas ed energia elettrica tornano ai livelli di giugno 2021, ma nonostante questo le bollette sono rincarate di quasi 460 euro su base annua.
E’ quanto emerge dall’ultima analisi della Cgia di Mestre sui prezzi per le forniture domestiche. I prezzi di mercato nel mese di febbraio 2024 del gas naturale (28 euro per Mwh) e dell’energia elettrica (87 euro per Mwh) sono infatti ormai tornati agli stessi livelli del mese di giugno di 2021 ma le bollette di luce e gas pagate dalle famiglie italiane nel 2023 sono invece aumentate, rispetto a tre anni fa, mediamente di 328 euro (+26,2%). Ai nuclei familiari del Nordest, invece, è andata ancora peggio: il rincaro è stato pari a 457 euro (+33,6%). Probabilmente - dicono dalla Cgia - l’impennata registratasi nella nostra ripartizione geografica è riconducibile all’andamento dell’inflazione maturata nel settore energetico che da noi è cresciuto in misura più significativa che altrove.
Come è possibile, quindi, che, nonostante i prezzi delle materie prime siano sostanzialmente in calo dalla fine del 2022 e i governi Draghi e Meloni abbiano erogato quasi 100 miliardi di euro per contrastare il caro energia a famiglie e imprese le bollette abbiano subito dei rincari così pesanti? Al di là delle specificità che in questi ultimi anni di crisi energetica hanno caratterizzato i consumi di queste forniture, per far fronte alla mancanza di liquidità che, soprattutto nel 2022, ha colpito i distributori e i fornitori di energia, questi ultimi hanno ritoccato all’insù le caparre e le cauzioni in capo ai consumatori. Insomma, hanno aumentato in misura rilevante la quota fissa presente nelle bollette, ovvero l’importo che può essere considerato pari a un canone mensile.
Non solo. Anche l’inflazione presente nel settore energetico ha concorso a far salire il costo delle bollette, avendo contribuito ad impennare gli indici dei prezzi al consumo del gas del 60,4% e della luce del 93,1%, dicono dall’ufficio studi della Cgia.
A livello territoriale, come detto, è il Nordest la macro area del Paese che ha subito i rincari più elevati. Sempre tra il 2021 e il 2023, l’aumento medio annuo delle bollette di luce e gas è stato di 457 euro (+33,6%). Seguono il Nordovest con 316 euro (+23,9%), il Mezzogiorno con 304 euro (+26,6%) e, infine, il Centro con 260 euro (21,1%).
Tra il 2021 e il 2023 l’escalation dei prezzi delle bollette della luce ha interessato tutti, anche se, come era prevedibile, agli utenti del mercato tutelato , pari a circa un terzo del totale, la variazione è stata inferiore rispetto a quella subita dai clienti del mercato libero. Ai primi, infatti, l’incremento è stato del 34%, ai secondi, invece, addirittura del 136,3%. Per il gas naturale, invece, i dati non permettono di calcolare la variazione dei prezzi tra il 2021 e il 2023 in relazione alle due componenti mercato tutelato e mercato libero; i dati sull’ultimo anno (2023) consentono tuttavia una comparazione con il 2022 e anche qui mentre i prezzi del “tutelato” sono stati in diminuzione (-31%) per il mercato libero c’è stato ancora un aumento (+6,7%). Si fa altresì presente che da gennaio 2024 è terminato il servizio di tutela per il gas, secondo un progressivo piano di passaggio al mercato libero; mentre per luglio 2024 è prevista la fine graduale di quello tutelato per l’energia elettrica.
Nel ricordare che il 70% circa degli artigiani e dei commercianti lavora da solo, la Cgia sottolinea anche come “moltissimi artigiani, tantissimi piccoli commercianti e altrettante partite Iva hanno pagato due volte l’impennata delle bollette di luce e gas verificatasi negli ultimi anni. La prima come utenti domestici e la seconda come micro imprenditori per riscaldare o raffrescare e illuminare le proprie botteghe e negozi”.
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