VOCE
ULSS 5
24.03.2024 - 08:00
Altissimo il volume di attività: oltre duemila ogni anno le prestazioni ambulatoriali chirurgiche
ROVIGO - Cancellare, ridipingere, sorridere, riprendere a camminare. Attorno al percorso di cura del tumore al seno, la riscoperta di integrità e bellezza è un momento fondamentale.
Da qualche settimana anche alla breast unit dell’Ulss 5 è possibile, grazie a una innovativa tecnica di tatuaggio tridimensionale, procedere alla dermopigmentazione del capezzolo per le donne operate al seno e completare l’iter ricostruttivo attraverso una pratica medica prescrivibile con una semplice impegnativa. La dermopigmentazione consiste nella deposizione all’interno della pelle di speciali particelle, per migliorare l’aspetto, esaltare le caratteristiche, correggere le imperfezioni estetiche o ricreare le parti pigmentate mancanti. Si tratta di un trattamento paramedicale, eseguito solo da figure professionali sanitarie: l’effetto estetico armonico con un risultato estremamente naturale e vicino all’aspetto originale.
“La ricostruzione mammaria rappresenta un processo clinico chirurgico e psicologico che coinvolge le pazienti in ogni aspetto della sfera emotiva e di salute - spiega il responsabile della breast unit dell’Ulss 5 Luca Valieri - indubbia è la volontà e l’aspirazione di ogni paziente di ritrovare la propria integrità fisica sotto ogni aspetto. In questo contesto, nel percorso di rinascita al termine della malattia, la ricostruzione attraverso dermopigmentazione del capezzolo è quindi un desidero di numerosissime pazienti. In questi anni - prosegue - abbiamo registrato infatti una richiesta sempre maggiore di questa opportunità che, ora, risulta essere un trattamento valido e non invasivo. Oltre a questo, il tatuaggio con finalità medica è stato inserito nei livelli essenziali di assistenza. Tale metodica, da oggi in uso anche all’azienda Ulss 5, permetterà di completare il percorso ricostruttivo sulla paziente che ha subito un intervento così impattante dal punto di vista fisico e psicologico: sollievo sicurezza e sorriso sono altrettanti passi verso una ripresa completa”.
La breast unit, dedicata alle patologie mammarie, è formata da un gruppo multidisciplinare di professionisti che seguono le pazienti con un progetto di cura personalizzato: l’attività è concentrata in ospedale di Rovigo dove sono operativi i servizi di chirurgia senologica, radiologia senologica, anatomia patologica, oncologia, radioterapia oncologica e medicina nucleare. Sono inoltre disponibili i servizi di riabilitazione, psico-oncologia e genetica medica.
Dal 2022 è stata stipulata una specifica convenzione con l’ospedale universitario di Padova per la chirurgia plastico-ricostruttiva. Nello stesso anno, sono state operate 238 pazienti con diagnosi di tumore della mammella; altri 120 interventi invece hanno riguardato patologie benigne, compresi interventi di chirurgia ricostruttiva della mammella.
Nel 2023 sono stati eseguiti 246 interventi su pazienti con carcinoma della mammella e altri 100 per patologie benigne. Sono oltre 700 i casi discussi ogni anno, con impegno settimanale di circa due ore per ciascuno di questi.
L’attività del gruppo multidisciplinare è seguita da uno specifico servizio di coordinamento infermieristico dei Percorsi diagnostico terapeutici aziendali. Oltre 2000 sono, invece, ogni anno, le prestazioni ambulatoriali chirurgiche senologiche eseguite presso gli ambulatori specialistici presenti non solo a Rovigo ma anche all’ospedale di Adria e Trecenta, ospedali del territorio polesano dove sono presenti anche la radiologia senologica e l’oncologia sia con attività diagnostica che ambulatoriale.
“Ringrazio la squadra della breast unit alla quale affidiamo le nostre pazienti, in un momento così particolare della loro esistenza - conferma il direttore generale Pietro Girardi - oltre ai numeri, che ben rappresentano la qualità e l’efficienza del servizio, esiste la realtà delle relazioni con le pazienti, tassello irrinunciabile e che disegna la vera differenza nell’accoglienza, cura e riabilitazione delle pazienti”.
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