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il caso

Morirono nel rogo del camper, la sorella vuole la verità

La figlia e sorella, Simonetta Cavalieri, ha ancora diverse domande su quanto accaduto

Morirono nel rogo del camper, la sorella vuole la verità

Rogo nel camper

La figlia e sorella, Simonetta Cavalieri, ha ancora diverse domande su quanto accaduto

OCCHIOBELLO - La vicenda è datata 6 febbraio 2024, giorno in cui, sul parcheggio della Decathlon di Ferrara, hanno perso la vita nell’incendio del camper di proprietà, Stefano Cavalieri e Mirella Graziosi, madre e figlio residenti a Santa Maria Maddalena.

I fatti, in realtà, non sono ancora chiariti del tutto, la Procura potrebbe già essere in possesso, o lo sarà tra qualche giorno, degli esiti della consulenza medico – legale in grado di fornire con esattezza, anche se di dubbi in realtà non ce ne sono, l’identità delle due salme.

Queste analisi potrebbero soprattutto indicare se la morte sia arrivata a causa dei fumi dell’incendio o sia sopravvenuta precedentemente per altre ragioni, prima che il rogo si sviluppasse. Insomma, ancora poche certezze, e in questo stato di incertezza si insinuano i dubbi di Simonetta Cavalieri, figlia di Mirella e sorella di Stefano, che, in diverse dichiarazioni, ha affermato che madre e fratello ‘siano stati costretti a uscire di casa già a gennaio’, questa la motivazione che avrebbe indotto i due ad utilizzare il camper, suffragata dalle affermazioni dei vicini che avrebbero detto a Mirella che ‘non vedevano o sentivano da tempo mia madre, nemmeno per fumare una sigaretta’.

Mirella Cavalieri si appella quindi a vicini e conoscenti, tra il Veneto e la provincia di Ferrara, affinché possano segnalare la presenza, in qualche luogo di sosta, per poter tracciare innanzi tutto gli spostamenti che hanno preceduto la tragedia. Queste riflessioni, Mirella Cavalieri, le ha comunicate anche alla Squadra Mobile di Ferrara, le conclusioni, a questo punto delle indagini, sono da ricercare all’interno di un vasto spettro di possibilità che va dal gesto disperato e volontario all’incidente, magari dovuto al cattivo funzionamento di un impianto di riscaldamento probabilmente non al massimo della funzionalità. Ma oltre a tutte queste opzioni rimangono domande cui sarà davvero difficile dare risposte: perché Stefano Cavalieri era in quel camper, in quel parcheggio, in compagnia dell’anziana madre, quando i due erano in possesso di un appartamento per il quale pagavano regolarmente un affitto? E vivere nel camper era ormai quotidianità e se così, quali erano le motivazioni? Simonetta Cavalieri chiede risposte e, soprattutto, notizie dell’ultimo periodo di vita del fratello e della madre. Anche perché, a suo dire, la data della tragedia è data simbolica per il fratello deceduto, giorno del compleanno della figlia minore.

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