VOCE
CAFFE’ DEC
27.03.2024 - 11:41
La funzione del presidente della Repubblica è “indebolita dalla nuova proposta di legge”
ROVIGO - E’ la nostra figura di garanzia dell’ordinamento italiano, negli anni interpretata in modo completamente diverso, ma sempre con un faro da seguire: la Costituzione. Il presidente della Repubblica e il suo ruolo, però, potrebbero essere indeboliti dall’introduzione dell’elezione diretta del presidente del consiglio voluta dal governo Meloni che vuole introdurre la elezione diretta del presidente del consiglio. Entra nelle pieghe della proposta il professor Michele Di Bari, docente di diritto Costituzionale all’Università di Padova, intervistato su Delta Radio nella rubrica Caffé Dec in collaborazione con il Cur di Rovigo.
“Il presidente della Repubblica è come l’ingranaggio di un orologio che permette al circuito cosiddetto delle garanzie del nostro Paese di funzionare - premette Di Bari - Pensiamo ad esempio alla funzione importantissima del Presidente della Repubblica di nominare cinque giudici della Corte Costituzionale ma dall'altro lato entra anche nel circuito della decisione politica nel nostro ordinamento visto che è il capo dello Stato che conferisce l'incarico al nuovo esecutivo è il capo dello Stato che scioglie le camere”.
Chi negli anni è stato più fedele a questo ruolo di garanzia? “Devo dire, dipende dall’ambito. Se penso ad esempio alla funzione che riguarda la possibilità di sciogliere le camere, a me viene in mente una nota presa di posizione dell'allora presidente Scalfaro il quale sollecitato dopo la caduta del governo Berlusconi a sciogliere le camere disse ‘No io non posso sciogliere le camere perché se il Parlamento è in grado di esprimere un'altra maggioranza io devo conferire l'incarico al nuovo esecutivo’. Su questo devo punto è venuta in soccorso la Corte Costituzionale, che in una nota sentenza del 2013 ci ha spiegato sostanzialmente che il Presidente della Repubblica svolge questa funzione di garanzia lo scioglimento delle camere è un potere che il presidente deve esercitare mettiamola così con una certa parsimonia, perché le Camere sono il luogo della sovranità popolare. Ci sono stati poi presidenti della Repubblica un po’ interventisti, si facevano sentire di più. In una democrazia come la nostra, tuttavia, la voce del presidente si sente quando la classe politica è debole, è in crisi”.
Un po’ come in una monarchia? “Nella Repubblica ci sono differenze sostanziali - risponde Di Bari - Nella monarchia parlamentare le funzioni del monarca sono abbastanza simili, ma con tante virgolette, perché rispetto al Capo dello Stato il monarca non cambia mai, si succede per via del sangue, mentre il capo dello Stato è una figura elettiva, che viene rinnovata ogni 7 anni. Simili sì per quanto riguarda le funzioni, ma diversi nella struttura fondante”.
Perché l’introduzione del premierato indebolirebbe questo ruolo garantista del nostro ordinamento? “Noi definiamo presidenzialismo tutto quello che rientra nella possibilità di votare direttamente il capo dell’esecutivo, si dovrebbe parlare più di premierato. La proposta che è stata depositata in aula, un disegno di legge governativo di riforma costituzionale, è stata molto analizzata dai giuristi, alcuni hanno espresso giudizi positivi, altri meno. Io non mi nasconderò, per onestà individuale, critico la norma che si vuole introdurre in quanto è scritta male. Innanzitutto si vorrebbe introdurre il premierato ma non nella direzione del Regno Unito, dove il premier è il capo del partito che vince e che prende il ruolo di primo ministro. Nella riforma proposta il cittadino sarebbe chiamato a votare sia per il rinnovo delle camere sia direttamente il presidente del consiglio. Questo andrebbe a depauperare le funzioni del presidente della Repubblica, per questo si parla di presidenzialismo. Infatti, nella riforma sarà sempre il Capo dello Stato a nominare i ministri su proposta del premier. E in teoria non potrà essere il premier e deciderne le dimissioni. Segnalo che è già successo che un ministro seppure sfiduciato di fatto non si sia dimesso in passato. E’ l’esempio di Mancuso. Il Parlamento lo dovette sfiduciare individualmente”.
La riforma, insomma, parte un po’ azzoppata. “C’è infine un altro elemento - conclude Di Bari - che io mi aspetto verrà modificato. Nel momento in cui viene scelto il presidente del Consiglio, la lista a questo collegata riceverà un premio di maggioranza che automaticamente le farà ottenere il 55% dei seggi ora non bisogna essere degli esperti di statistica o di matematica per capire che nel nostro ordinamento ci sono almeno tre partiti che superano di gran lunga il 15 o il 17%, nessuno di loro supera nemmeno il 40%, si attestano sotto. Con una riforma del genere, chi prende il 30% potrebbe ricevere un premio di maggioranza del 55% capovolgendo completamente il risultato elettorale. A proposta, la Corte si è espressa con una sentenza del 2014 in cui ha detto che premi di maggioranza che distorcono la rappresentanza sono incostituzionali perché almeno si deve fissare un limite io lo posso pure dare un premio di maggioranza se raggiungi il 40% per esempio ma non automaticamente chi prende un voto in più, perché questo vuol dire che in - un sistema frammentato come il nostro - un partito del 30% potrebbe trovarsi col 55% dei seggi. No, questo Paese non è pronto per il premierato, così come non lo era per il bipolarismo”.
La Voce nuova | Direttore responsabile: Alberto Garbellini
Editrice Editoriale la Voce Soc. Coop. | Piazza Garibaldi, 17 - 45100 Rovigo Telefono 0425 200 282 - Fax 0425 422584 - email: redazione.ro@lavoce-nuova.it
Per la tua pubbicita' su questo sito: commerciale.ro@lavoce-nuova.it
Editrice: Editoriale La Voce Società Cooperativa. “La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo.” Redazione: piazza Garibaldi 17, 45100, Rovigo tel. 0425 200282 e:mail: redazione.ro@lavoce-nuova.it sito: www.lavocedirovigo.it
Pubblicità locale: Editoriale La Voce Soc. Coop. Divisione commerciale Piazza Garibaldi 17 - 45100 Rovigo - Tel. 0425 200282. Pubblicità Nazionale: MANZONI & C. S.p.A. Via Nervesa, 21 - 20139 Milano - Tel. 02 574941 www.manzoniadvertising.com Stampa: Tipre srl Luogo di stampa: via Canton Santo 5 Borsano di Busto Arsizio. POSTE ITALIANE S.P.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004, n.46) art. 1, comma 1, DCB (Ro). Testata registrata “La Voce Nuova” Registrazione del Tribunale di Rovigo n. 11/2000 del 09/08/2000.
Testata aderente all’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria www.iap.it. Iscrizione al ROC n. 23289. Associata FILE