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IL LIBRO

Il figlio del Polesine che fece paura al regime

In libreria lo straordinario lavoro di Crivellari e Jori

Un esempio a cui guardare sulla strada verso il futuro. E’ questa la forza della figura di Giacomo Matteotti, come è stata tratteggiata ieri in Gran Guardia da Andrea Martella, senatore veneto del Partito democratico, che ha presentato il libro “Matteotti, figlio del Polesine”, edito da Apogeo, assieme ai due autori, l’ex deputato polesano e presidente del Cur Diego Crivellari e il giornalista Francesco Jori.

Il saggio, in libreria da alcuni giorni, è un volume che ricostruisce la vita e l’attività politica del martire della lotta al fascismo inserendola nel contesto umano, sociale e politico di cui è espressione: un Polesine arretrato ma ricco di fermenti, nel quale Matteotti si è schierato fin dall’inizio a sostegno e tutela dei ceti deboli, partendo dai contadini.

Il testo ripercorre le tappe politiche della sua azione, dal livello locale fino a quello nazionale, mettendo in luce il contributo determinante da lui dato al miglioramento delle condizioni di vita ma anche e soprattutto alla presa di coscienza delle classi subalterne.

In parallelo viene proposta una rivisitazione della tormentata storia del Polesine, area per secoli emarginata, mettendo in luce il profondo legame di Matteotti con la sua terra e il suo impegno fin da giovanissimo nel campo del socialismo, di cui ha rappresentato e rappresenta tuttora un essenziale punto di riferimento.

Un lavoro di ricerca accompagnato da un’ampia documentazione sull’attività del politico polesano, fino allo straordinario discorso del 30 maggio 1924 alla Camera, di attacco frontale al fascismo, che pochi giorni dopo gli costerà la vita.

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Commenti all'articolo

  • diduve

    30 Marzo 2024 - 07:41

    Si e' fatto ammazzare e cosa ha risolto? Il fascismo e' andato al potere lo stesso.

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