VOCE
VENETO
29.03.2024 - 08:31
L'attuale situazione del mercato del lavoro in Veneto, e in particolare la questione dei lavoratori stagionali, rappresenta un problema complesso e multifaccia, che necessita di un approccio analitico e ponderato. Il recente rapporto del 28 marzo 2024 di Riccardo Sandre, giornalista del Nordest Economia, fornisce uno spunto interessante e stimolante per riflettere su questo tema.
Il click day, in Veneto, ha garantito circa 30 mila lavoratori non comunitari. Tuttavia, secondo le stime delle imprese, il numero di lavoratori necessari sarebbe più del doppio. Questa discrepanza evidenzia un problema significativo nel sistema attuale di gestione del lavoro stagionale, in particolare nei settori dell'agricoltura e del turismo. Complessivamente, sono state messe a disposizione 151mila quote d’accesso a livello nazionale. Tuttavia, la domanda supera di gran lunga le quote definite, con quasi 180mila domande pervenute al ministero nei soli primi 5 minuti di apertura delle procedure telematiche.
Maurizio Antonini, direttore della Cia del Veneto, sostiene che il sistema del decreto Flussi è inadeguato alle esigenze delle imprese e critica i metodi utilizzati. Secondo Antonini, l'iter burocratico per siglare il contratto di lavoro stagionale può durare fino a 6 o 7 mesi, rendendo il sistema inefficiente e incapace di soddisfare le esigenze delle imprese in tempo utile.
Anche nel settore alberghiero, le perplessità sono molte. Marco Gottardo, direttore di Federalberghi Veneto, sottolinea che il decreto Flussi per il 2024 mette a disposizione della categoria turistica circa 32 mila quote per tutto il Paese. Gottardo mette inoltre l'accento sulla necessità di qualità del servizio e del personale, spesso non garantita dal decreto Flussi.
Secondo Silvana Fanelli della segreteria Cgil Veneto, il sistema attuale rischia di aprire le porte a ogni genere di stortura, compreso il traffico di esseri umani. Fanelli cita uno studio di Actionaid secondo il quale nel 2022 solo il 30% dei nullaosta rilasciati ai lavoratori stranieri arrivati in Italia si sono trasformati in contratti di lavoro e permessi di soggiorno regolari.
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