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l’editoriale del direttore

La vocazione del nostro Polesine

Continueremo a mantenere un forte radicamento col territorio, i lettori come punto di riferimento

La vocazione del nostro Polesine

Alberto Garbellini inizia la sua avventura alla guida della Voce.

La Voce di Rovigo sta per compiere il suo ventesimo anno di vita. Metà di questo percorso è stato compiuto sotto la direzione di Pier Francesco Bellini a cui va il ringraziamento della redazione e della società editoriale. Ma ora scelte di vita e personali impongono un cambiamento. Un cambio di guida di un giornale spesso comporta delle novità, ma quello che io mi propongo di fare è di mantenere la continuità che da sempre caratterizza La Voce di Rovigo.

La stella polare del nostro fare informazione sarà sempre lo stretto legame con il territorio, i suoi abitanti, le sue forme aggregative. Lavoro nella redazione della Voce da 15 anni, e in questo tempo ho conosciuto la forza del gioco di squadra, le potenzialità di un insieme di professionalità e competenze che mi propongo di continuare a valorizzare. I punti di forza di un giornale non possono che essere autorevolezza e pluralità di voci e argomenti, perché il punto di riferimento sono i lettori.

A voi lettori, dunque, continueremo a rivolgerci. Sia nella tradizionale forma cartacea, sia nelle più moderne forme on line, sui social, e sia sotto forma di ascoltatori di Delta Radio. In questi anni, infatti, il nostro gruppo editoriale si è arricchito di nuove piattaforme, per essere al passo con i tempi e riuscire a utilizzare tutti i linguaggi che richiede una sempre più composita platea di fruitori di notizie.

Il modo di fare informazione cambia, ma non deve cambiare la professionalità con cui lo si fa, e quindi la Voce continuerà a cercare notizie, a verificarle, a diffonderle. Continuerà a proporre analisi per fornire al lettore una chiave interpretativa di quello che avviene. Continuerà a dare voce (il destino nel nome) ai tanti mondi che formano la società in cui viviamo e operiamo, alle singole persone e alle associazioni, alle istituzioni e al mondo del volontariato, e a chi, fra tante difficoltà, lavora, fa impresa, si impegna per la propria comunità. Continueremo a parlare di politica, a riportare i fatti di cronaca, in tutte le sue sfumature, le informazioni di servizio e le vicende di chi vive, opera e cerca il suo spazio, a proporre e riproporre iniziative editoriali. E continueremo anche a criticare, segnalare, denunciare le cose che non vanno, anche grazie alle vostre indicazioni e osservazioni. Ma sempre con intento costruttivo.

Il nostro orizzonte resta il Polesine, ma lo sguardo continuerà ad essere senza confini.

Viviamo in una provincia con tante peculiarità e tante criticità, da una demografia che spopola i nostri Comuni, ad uno sviluppo produttivo sempre in cerca di conferme. Da una litigiosità insita nelle classi dirigenti a una rete infrastrutturale non ancora completa; e poi problemi nuovi e vecchi che mettono in crisi il tessuto lavorativo, come la crisi del granchio blu, che sta affossando il mondo della pesca e un indotto economico che da noi ha pochi uguali. A questi temi occorre dare risposte. Sapendo che il nostro Polesine è anche una terra di opportunità. La definiscono così politici e turisti che superano i naturali confini di Adige e Po. Cosa che ci fa ragionare sul fatto che a volte siamo noi stessi a sottovalutare le nostre potenzialità. Per restare ai 20 anni della Voce è impossibile non sottolineare i passi avanti del Polesine negli ultimi due decenni: cito il salto di qualità del capoluogo con le grandi mostre, il radicamento dell’università, i festival culturali, i nuovi insediamenti produttivi e logistici in provincia. Eppure ci sono grandi sfide da affrontare: la Zona logistica (Zls) non può rischiare di essere un nome senza sostanza; i poli occupazionali non possono rimanere mere concentrazioni di contratti. Il tema delle aggregazioni, già portato avanti da associazioni di categoria e sindacati, deve diventare fulcro del futuro per le comunità locali. Ecco: raccontare il territorio, i fatti che lo riguardano, le persone che lo vivono, il destino che lo attende, questa la nostra vocazione. Da portare avanti per voi e con voi.

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