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Morti sul lavoro, “Diciamo basta”

Colombo e Gregnanin: “Si chiede anche un fisco più equo”. Presidio in via Celio e flash mob in piazza

Morti sul lavoro, “Diciamo basta”

Stop agli infortuni sul lavoro e all’evasione fiscale, sì ad una riforma del fisco equa e progressiva e ad un nuovo modello di fare impresa che metta al centro il lavoro.

E’ una battaglia congiunta quella che Cgil e Uil, pronti a scendere in piazza giovedì 11 aprile, stanno portando avanti per chiedere al governo una serie di interventi che si declinano in tre punti sostanziali: zero morti sul lavoro, una giusta riforma fiscale e un nuovo modello sociale e di fare impresa. Comuni rivendicazioni che si riuniscono lo slogan slogan “Adesso basta”.

A Rovigo la mobilitazione delle due sigle sindacali è scandita da numerosi eventi al centro dei quali c’è lo sciopero di quattro ore, le ultime di ogni turno, in tutti i settori privati mentre fa eccezione il settore dell’edilizia per il quale lo sciopero è, invece, di otto ore, l’intera giornata. Poi ci saranno le assemblee in tutti i posti di lavoro e le manifestazioni pubbliche. Ben due nell’arco dell’intera giornata: alle 10.30, davanti al palazzo della prefettura di via Celio, il raduno di lavoratori e sindacati aperto a tutti e, nel pomeriggio, alle 17.30 un flash mob contro le morti sul lavoro in piazza Garibaldi, nel cuore della città.

Ieri i segretari generali di Cgil e Uil, Pieralberto Colombo e Gino Gregnanin, hanno presentato i motivi dell’iniziativa. “La ragione primaria che ci ha fatto decidere la manifestazione, comprese le 4 ore di sciopero, è il tema della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” ha esordito Colombo, al quale ha fatto eco Gregnanin citando alcuni dati angoscianti: “A livello nazionale - ha precisato - nel 2022 i casi mortali denunciati sono stati 1.090, nel 2023 1.041 mentre tra gennaio e febbraio 2024 siamo a 119, il 19% in più rispetto al bimestre gennaio-febbraio 2023. In Veneto, anche lo scorso 5 aprile è deceduto un lavoratore di soli 45 anni. E’ successo a Mestre. Lascia una moglie e una figlia di appena 2 anni”.

Su questo fronte, secondo Cgil e Uil il governo deve fare di più: “Il governo è stato costretto a convocare le parti sociali dopo tragedia dell’Esselunga di Firenze - ha aggiunto Colombo - ma le proposte per arginare il fenomeno sono insufficienti. Riteniamo grave aver preso una nostra proposta, quella della patente a punti, e averla trasformata nella modalità del ‘sì ma non disturbiamo chi produce’. Come se sicurezza fosse barattabile con le ragioni del profitto”. Legato al tema della sicurezza sul lavoro e all’obiettivo zero morti, Cgil e Uil “la questione degli appalti - dicono i segretari - noi da tempo proponiamo che le regole degli appalti pubblici siamo estese agli appalti privati e che siano ripristinate le leggi che nel tempo sono state annacquate. Questo comprende anche tutto il tema della precarietà nel lavoro che sacrifica le condizioni di vita dei lavoratori e sacrifica una formazione vera sui temi della sicurezza”. Infine, serve cambiare la riforma fiscale “che il governo continua a portare avanti in modo imperterrito perché penalizza dipendenti e pensionati favorendo sempre certe categorie”.

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