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Bar, dehors bocciati

Pollice verso alle barriere antivento, norme anche per fioriere ed illuminazione. “Serve una soluzione”

Bar, dehors bocciati

Un gelido no che rischia di rendere freddissimo il prossimo inverno per gli avventori di bar e locali del centro storico di Rovigo. Mentre gli esercizi pubblici si preparano agli eventi dell’estate che animeranno la movida rodigina, dalla Sopritendenza di Verona arriva una bocciatura che avrà un forte impatto sulla prossima stagione fredda. Sì, perché l’ente ministeriale con sede a Verona che tutela il patrimonio storico, artistico ed architettonico ha respinto le proposte che fissano le regole per installare la versione invernale dei dehors, ossia le strutture racchiuse dai paraventi ed arredate da sedie e tavolini che delimitano le aree esterne dei locali adeguandole ai vincoli di tutela che gravano sul centro storico.

Al centro della bocciatura ci sono proprio i paraventi trasparenti all’interno dei quali i gestori delle attività collocano anche i funghi riscaldanti per aumentare la temperatura e rendere fruibile il plateatico. Ma se per i funghi riscaldanti non ci sono problemi, per i frangivento è arrivato uno stop del tutto inatteso. Inatteso soprattutto da Confesercenti perché era stata proprio l’associazione di categoria a farsi carico di progettare le proposte di integrazione del regolamento dei dehors per regolamentare gli elementi della versione invernale. E lo aveva fatto incaricando l’architetto Marco Bressanin di elaborare alcune proposte, quattro per la precisione, secondo le indicazioni fornite da Palazzo Nodari. Perché poi è il Comune e, in particolare, il settore Urbanistica, ad essersi occupato di trasmetterle alla Soprintendenza.

A fornire i dettagli è Roberto Menin, funzionario di Confesercenti e referente degli esercizi pubblici del centro storico: “La bocciatura della Soprintendenza all’integrazione invernale è arrivata poche ore dopo che la precedente amministrazione è caduta. Questo crea un corto circuito dal quale non è facile uscire perché viene da chiedersi a che cosa serva avere l’autorizzazione per l’area esterna per un anno, tra l’altro pagandola, se quando è inverno non si dà la possibilità di utilizzarla con i paraventi? Chi resterebbe fuori dal locale con il freddo? I paraventi sarebbero trasparenti e alti un metro e mezzo, perché è stato detto di no?”.

Quest’ultima domanda, per il momento, è priva di risposta ma Menin non ha intenzione di mollare: “Sono stato ricevuto dal commissario per parlare di questo tema ma - continua - sarà la prossima amministrazione a doverlo affrontare anche perché il commissario non può prendersi impegni a lungo termine. Non appena si sarà insediata la nuova giunta tornerò subito alla carica per trovare una soluzione, anche perché l’estate farà presto a passare. Abbiamo presentato un progetto secondo le indicazioni fornite dall’ex assessore Luisa Cattozzo, con le modifiche da lei suggerite, e ci è stato detto di no, che non va bene”.

I paraventi, però, non sono l’unico nodo da sciogliere per quanto riguarda le norme dei plateatici. “Un’altra problematica sono le pedane sulle quali installare i plateatici. Ci sono dei locali che le vorrebbero installare ma la proposta è stata respinta perché si può mettere solo se si va a pareggiare la sede stradale ed il marciapiede. E le protezioni in ferro possono essere installate solo se c’è la pedana. Chiunque, invece, può posizionare delle fioriere. Queste ultime non hanno limitazioni purché siano tutte uguali, e tutte dello stesso colore. Per quanto riguarda l’illuminazione degli estivi, invece, sono vietati i cavi aerei che dall’interno del locale portano la luce alle lampade esterne. In questo caso, per evitare i cavi, devono essere installate delle lampade autonome, a led.

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