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Rosaria, vedova Schifani in Polesine: "La mafia si può sconfiggere"

Questo il messaggio che è emerso dall'incontro dal titolo “La mafia non è cosa nostra”

Rosaria, vedova Schifani in Polesine: "La mafia si può sconfiggere"

Rosaria Costa, vedova di Vito Schifani ucciso nella strage di Capaci

Questo il messaggio che è emerso dall'incontro dal titolo “La mafia non è cosa nostra”

PORTO VIRO - Combattere la mafia e la criminalità organizzata è un impegno che coinvolge non solo le forze dell'ordine, ma anche la società civile. È quanto emerge dall'incontro dal titolo “La mafia non è cosa nostra”, tenutosi nell'auditorium dell'oratorio salesiano San Giusto, promosso dalla Questura di Rovigo e rivolto agli studenti dell'Enaip.

L'incontro, presieduto dal Questore di Rovigo Giovanni Battista Scali, ha visto la partecipazione di autorità civili e militari tra le quali il viceprefetto vicario della Prefettura di Rovigo Valeria Gaspari, il consigliere provinciale e sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli e il parroco della parrocchia di Scalon don Gianluca Brisotto.

Il vero fulcro, però, è stato il contributo di Rosaria Costa, vedova dell'agente della Polizia di Stato Vito Schifani, vittima della strage di Capaci del 23 maggio 1992. Il suo intervento è stato pregnante, riportando alla mente il dolore e la determinazione nel suo grido disperato durante i funerali del marito: la mafia non cambia mai.

Rosaria Costa ha sottolineato i cambiamenti avvenuti nel corso degli anni, evidenziando la presenza costante delle forze dell'ordine sul territorio e l'importanza della testimonianza non solo delle istituzioni ma di tutti i cittadini nel contrastare la presenza della criminalità organizzata. “La lotta contro la mafia- ha ribadito Rosaria Costa- non può essere un compito soltanto delle forze dell'ordine, ma richiede l'unità e la coesione di tutta la società”.

Il Questore Giovanni Battista Scali ha confermato che la provincia di Rovigo è generalmente tranquilla, ma ha ammonito sulla necessità di non abbassare la guardia ricordando che nessun territorio è immune dalla criminalità organizzata. Ha citato il caso della “mafia del Brenta”, evidenziando come anche territori considerati tranquilli possano essere colpiti da queste realtà criminali.

Anche Alessandro Tevarotto, rappresentante regionale dell'Enaip, ha sottolineato l'importanza di tali incontri nelle scuole: “Conoscere la criminalità organizzata, la sua struttura e il suo modus operandi è fondamentale per poterla contrastare efficacemente- ha detto la rappresentante Enaip Alessandro Tevarotto-. Solo una volta compreso il fenomeno nella sua complessità, è possibile combatterlo efficacemente”.

L'incontro, all’auditorium dell'Oratorio salesiano San Giusto, è stato un momento significativo di riflessione e sensibilizzazione sulla lotta alla mafia e alla criminalità organizzata. È emersa la necessità di un impegno condiviso e di una presa di coscienza diffusa, affinché la società nel suo insieme possa contrastare e debellare questo fenomeno che mina la libertà e la sicurezza di tutti.

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