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la grande protesta

Cgil e Uil: “Basta morti sul lavoro”

Gregnanin: “Dramma che prosegue ancora”. Colombo: “Sensibilizzare tutti i cittadini”

Cgil e Uil: “Basta morti sul lavoro”

Cgil e Uil sono scese in piazza per sensibilizzare la comunità sulle morti bianche che giorno dopo giorno, purtroppo anche in Italia si ripetono e su quanti e quali devono essere i diritti dei lavoratori.

Più sicurezza e meno corsa al profitto è lo slogan dello sciopero nazionale di ieri che ha visto la partecipazione, per quattro ore, di tutti i settori privati e di otto ore per l’edilizia. Già dalla mattinata di ieri la protesta è partita con un sit-in davanti alla prefettura, con una nutrita delegazione di rappresentanti sindacali dei vari settori. Dopodiché, il movimento si è ripresentato anche nel pomeriggio in piazza Garibaldi, arrivando così, oltre che alle istituzioni, anche alla cittadinanza.

Tutto parte dall’ennesima strage sul lavoro che in questi giorni ha sconvolto tutti: a Suviana, nella centrale idroelettrica, con un numero di morti salito, oggi, a cinque, ma le probabilità di trovare superstiti i dispersi si fa sempre più lontana. E’ stata per questo aperta un’indagine per disastro e omicidio colposo dopo lo scoppio avvenuto. Con i caschi per terra e immagini di tombe, i sindacati vogliono far sentire la propria voce affinché il governo si attivi il prima possibile per fermare ciò che, purtroppo, ancora sta avvenendo. Solo in Veneto, infatti, sono stati 101 i morti nel 2023 e già altri cinque nel 2024.

“Siamo in piazza - ha affermato Gino Gregnanin, per Uil Rovigo - perché ciò che è accaduto è un fatto immane, l’ulteriore dramma di una serie che continua a susseguirsi. Vogliamo che ci sia maggiore educazione alla salute e alla sicurezza sul lavoro e tali fattori devono diventare un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa. Bisogna, inoltre, superare il subappalto a cascata e ripristinare la parità di trattamento economico e normativo per tutte e tutti, oltre che rafforzare le attività di vigilanza e prevenzione. Saremo anche in piazza, a Roma, il prossimo 20 aprile perché il governo ci deve sentire per dire basta, con una normativa precisa, alle morti sul lavoro”.

“Oltre a chi governa - ha aggiunto Pieralberto Colombo per Cgil Rovigo - dobbiamo sensibilizzare anche la cittadinanza. Per questo siamo qui, oggi, per ricordare quanti hanno perso la vita sul lavoro, cosa che non dovrebbe accadere mai più, ma purtroppo ancora accade. Il governo deve fare delle proposte, deve spingere per tutelare tutti i lavoratori in termini di prevenzione. Il profitto non deve prevalere sulla sicurezza”.

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