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Firme per il cibo “trasparente”

Da domani a Campagna amica

Firme per il cibo “trasparente”

Da oggi nei mercati di Campagna Amica del Veneto (compreso quello in Tassina), sarà possibile firmare la petizione di Coldiretti per una proposta di legge europea di iniziativa popolare sulla trasparenza del cibo sulle tavole italiane.

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Dopo l’annuncio durante il presidio al Brennero, dove sono state raccolte le prime sottoscrizioni, ora l’obiettivo è arrivare a quota un milione di firme per dire basta ai prodotti importati e camuffati come italiani e difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori, estendendo l’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta a tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Ue. L’iniziativa potrà essere sostenuta anche negli uffici territoriali di Coldiretti, agli sportelli dell’associazione diffusi su tutti i comuni, nelle occasioni di incontro con il pubblico organizzate dai movimenti donne, giovani e senior, inoltre sarà promossa anche sui social media con l’hashtag #nofakeinitaly. Dinanzi all’invasione di prodotti stranieri che mettono a rischio la salute dei cittadini e il futuro dell’agroalimentare tricolore Coldiretti chiede anche maggiori controlli per bloccare le truffe a tavola.

“Basti pensare ai recenti casi fermati al confine: gli asparagi ungheresi diretti nel veronese, il latte tedesco nel trevigiano, i formaggi belgi nel vicentino. I valichi e i porti - spiega Carlo Salvan presidente di Coldiretti Rovigo - non possono continuare ad essere un colabrodo. Lo facciamo con convinzione per la tutela del lavoro dei produttori italiani, della salute dei cittadini, contro l’illegalità, le frodi alimentari per una nuova politica europea trasparente, omogenea e per reclamare l’urgente revisione e l’aggiornamento del codice doganale”. “È necessario - sottolinea Salvan - anche lo stop all'importazione di cibo trattato con sostanze e metodi vietati in Europa, come il grano canadese fatto seccare in preraccolta col glifosato, affermando il rispetto del principio di reciprocità”.

Questa mobilitazione è anche una risposta all’attacco arrivato dalla Corte dei conti Ue nell’Audit concluso lo scorso dicembre in merito ai decreti italiani sull’etichettatura d’origine per pasta, riso, derivati del pomodoro, latte e formaggi, salumi. E pesa anche l’esclusione dalla ‘Direttiva Breakfast’ di prevedere l’obbligo dell’indicazione di origine per succhi di frutta e marmellate. “Ogni singola sigla apposta nella casella del modulo rappresenta un valore importante - conclude Salvan - per questo contiamo sulla responsabilità di ognuno, ma anche sull’appoggio di altri Paesi dell’Unione Europea”. La raccolta firme comincia oggi al mercato coperto di Campagna Amica Rovigo in Tassina, dalle 8.30 alle 12.30.

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