VOCE
Treviso
14.04.2024 - 18:00
In un mondo sempre più urbanizzato, dove le aree verdi diventano preziosi polmoni per le città, un nuovo regolamento di polizia urbana ad Oderzo, in provincia di Treviso, ha scatenato un acceso dibattito. Tra le attività vietate, infatti, figura quella di arrampicarsi sugli alberi del verde pubblico, con una sanzione che va dai 25 ai 500 euro.
IL REGOLAMENTO E LE REAZIONI
Il provvedimento ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, Giulia Princivalli, capogruppo della minoranza Oderzo Bene Comune, promette battaglia, sostenendo che alcune misure risultano eccessivamente repressive e penalizzanti per determinate categorie sociali, come i richiedenti asilo. Dall'altro, la sindaca Maria Scardellato difende il regolamento, sottolineando che il divieto esiste da molti anni e che i motivi sono legati alla sicurezza delle persone e alla salvaguardia degli alberi.
IL PUNTO DI VISTA DEGLI ESPERTI
A dare una prospettiva diversa interviene Mirco Casteller, psicologo e psicoterapeuta, che sottolinea l'importanza dell'attività ludica, anche se rischiosa, per la formazione della mente umana. Secondo Casteller, infatti, l'esperienza di arrampicarsi sugli alberi permette ai bambini di conoscere i propri limiti e di sperimentare la realtà in modo diretto.
LA QUESTIONE DELLA SICUREZZA
La sicurezza è un tema delicato e fondamentale. Tuttavia, come sottolinea Princivalli, potrebbe essere sufficiente un cartello che avvisa della responsabilità dei genitori o degli accompagnatori dei bambini. La sindaca Scardellato, invece, sostiene che non è possibile fare una perizia per ogni albero e per ogni ramo e consentire un’arrampicata differenziata in funzione del peso del bambino.
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