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15.04.2024 - 17:00
Arrivano i Bee Buster, gli acchiappa Api.
Da qualche giorno, complice anche l’aumento delle temperature e l’arrivo delle belle giornate, sono iniziate le sciamature e Davis e Lorenzo Colombo padre e figlio, sotto l’occhio vigile del “Maestro” Paolo Lorenzoni tecnico Apicoltore dell’associazione Apimarca, hanno iniziato ad effettuare molteplici interventi di recupero sciami, anche in sinergia con i Vigili del Fuoco. Questi recuperi sono stati eseguiti nei posti più disparati: siepi, rami di alberi, marciapiedi, muri, tetti, comignoli delle case, dentro le canne fumarie, all’interno dei cassoni delle tapparelle, sotto le tegole del tetto o semplicemente appoggiate per terra. Un po’ ovunque.
“Le api hanno una fantasia innata - ci spiegano Paolo Lorenzoni e Davis Colombo - ormai non ci stupiamo più di nulla”. Poi, rivolgendosi a chi dovesse incontrare uno sciame, danno alcuni consigli. “Non dovete avere paura, le api potrebbero anche essere solo di passaggio e, dopo poco, potrebbero andarsene – raccontano - La cosa migliore per voi e per loro è avvertire i Vigili del Fuoco che contatteranno un apicoltore di zona per il recupero dello sciame o, ancora meglio, contattate l’apicoltore del paese o quello più vicino a voi. Oggi anche i social ci possono aiutare in questo”. Ma che cos’è la sciamatura?
“Si tratta di un fenomeno naturale – spiegano i due esperti - Fa parte del ciclo vitale delle api e rappresenta il modo in cui il ‘superorganismo – alveare’ si riproduce. La tendenza alla sciamatura può essere una caratteristica ereditaria dell’ape mellifera, ma può essere caratterizzato anche da fattori interni ed esterni. Tra le principali cause interne all’alveare vi sono sicuramente l’età della regina non più giovanissima perciò poco produttiva, lo spazio dell’arnia diventato ormai non consono al continuo sviluppo della famiglia. Ma anche le malattie possono incidere su questo fenomeno – proseguono - alcune di esse, infatti, possono essere una vera e propria causa di sciamatura".
"Mentre tra i fattori esterni, i principali sono il clima, l’inizio di giornate con temperature miti ogni giorno sempre più elevate unita all’umidità, l’abbondanza o meno di raccolto di fioriture circostanti o la posizione dell’arnia rispetto al sole. È però importante segnalare che la maggior parte di queste cause sono riconducibili alla presenza o meno del feromone della regina: meno è presente più alte saranno le probabilità di sciamatura. Ecco perché noi dell’associazione Apimarca ci definiamo Api-cultori, perché cerchiamo di salvaguardare questi esseri che hanno un’importanza fondamentale per l’ecosistema e la sua sopravvivenza”.
“Inoltre la maggior parte degli sciami che recuperiamo - ci spiega Paolo - sono usciti da arnie di altri apicoltori che per vari motivi non sono stati recuperati. In natura, ormai, gli sciami d’api sono rari anche a causa del cambiamento climatico e l’uso improprio di pesticidi nelle culture. Le api mellifere sono fondamentali nella catena alimentare e se scomparissero, con loro se ne andrebbero migliaia di specie vegetali e per questo noi api.cultori cerchiamo di recuperare questi sciami e portarli al sicuro in apiario per dare loro una casa, curarle contro malattie come la Varroa, e seguirle nel modo più naturale possibile nella loro routine giornaliera”.
“Le sciamature sono anche un’opera d’arte – incalza Davis - oltre alla costruzione dei favi, le api durante la sciamatura creano delle forme coreografiche di una bellezze disarmante”. I due apicoltori, o api-cultori come loro stessi si definiscono, concludono il loro racconto con un appello: “le api vanno salvaguardate. Perciò ogni volta che vedete uno sciame chiamate le autorità competenti come ad esempio i vigili del fuoco o un apicoltore. Non usate repellenti o altro perché in Europa le api sono una specie protetta. In Italia esiste una legge del 2004 a tutela delle api da miele perciò non è possibile effettuare interventi di disinfestazione contro le api e i loro nidi”.
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