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“La Ue riconosca l’eccellenza dei territori”

Garagnani (Fdi) incontra i produttori di valle

“La Ue riconosca l’eccellenza dei territori”

Guglielmo Garagnani, agricoltore e imprenditore, candidato espressione del mondo agricolo alle elezioni Europee nella lista di Fratelli d’Italia per la circoscrizione Nord-Est, ha incontrato a Rosolina una rappresentanza di diverse decine di agricoltori, vallicoltori e piscicoltori per un confronto sulla situazione che vivono questi comparti produttivi.

“Le attività della valle devono ricevere il giusto riconoscimento nell’ambito della Pac che oggi trascura un’eccellenza davvero unica nel panorama europeo, non a caso divenuta anche meta turistica - ha sottolineato Guglielmo Garagnani - Vallicoltori, piscicoltori, acquacoltori e maricoltori preservano a proprie spese un’area fragile e delicata come quella della laguna e hanno diritto a ricevere un sostegno da parte dell’Europa, invece che ritrovarsi sotto una mole di adempimenti burocratici spesso inutili e ridondanti”.

“Occorre arrivare al riconoscimento del ruolo cruciale delle imprese del settore nel Delta del Po – ha aggiunto Garagnani - se i produttori di valle abbandonassero il territorio, senza le imprese agricole e le attività turistiche, oltre al disastro sociale ed economico locale anche l’intera laguna di Venezia ne soffrirebbe”.

Riflettori puntati anche sul tema ambientale: “L’ecosistema acqua-valle, grazie all’azione delle alghe, è un potente strumento per l’assorbimento e il sequestro dell’anidride carbonica. Pertanto l’Unione Europea, così attenta agli obiettivi della transizione ecologica, deve valorizzare l’importante azione ambientale di questi territori di valle, assicurando il riconoscimento dei crediti di carbonio che, una volta ricompresi nel mercato delle emissioni Co2 in Europa (Eu Ets), possono divenire una nuova fonte di reddito per questi produttori”.

Spazio infine anche a un confronto con i cacciatori: “La legge 157 del 1992 è ormai superata e oggi la caccia è imbrigliata in una rete di normative burocratiche prive di senso e organicità, che non valorizzano il ruolo del cacciatore a presidio del territorio. Servono risoluzioni basate sulla scienza e non su falsi miti e tesi ideologiche fin troppo facilmente strumentalizzabili a fini politici, nel segno di uno pseudo-ambientalismo slegato dalla realtà”.

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