VOCE
VENETO
19.04.2024 - 14:48
In una sentenza che potrebbe fare scuola, la Cassazione ha "stracciato" una multa staccata con un autovelox in tangenziale a Treviso. Il motivo? L'apparecchiatura fissa di rilevamento della velocità era stata approvata ma non omologata. Un cavillo che potrebbe avere ripercussioni significative, considerando che nel 2023 il Comune di Treviso ha incassato circa otto milioni di euro dalle multe, una fetta maggioritaria delle quali arriva proprio dagli autovelox in tangenziale.
La sentenza della Cassazione ha definitivamente annullato una multa staccata nel 2021 con uno degli autovelox in tangenziale, il “Red& Speed Evo L2”, a un automobilista trevigiano che correva a 97 all’ora sul limite 90. Il ricorso del Comune, dopo le sentenze di primo e secondo grado – giudice di pace e tribunale ordinario – favorevoli all’automobilista stesso, è stato respinto dalla Suprema corte con un’ordinanza emessa il 19 Aprile 2024. "È probabile, anzi, probabilissimo, che alla luce di questa sentenza, da domani già i giudici di pace annullino le multe di chi fa ricorso", spiega un avvocato coinvolto nella vicenda. Per le multe vecchie, invece, chi ha già pagato dovrà mettersi l'animo in pace: "In quel caso non ci sono margini di ricorso".
A Ca’ Sugana, sede del Comune di Treviso, la sentenza ha generato non poche preoccupazioni. Il servizio di gestione degli autovelox è stato esternalizzato a una società terza, e ora si dovrà capire se l'omologazione è stata fatta con tutti i crismi. In caso contrario, il Comune potrebbe vedersi piovere addosso una raffica di ricorsi, con ragione per gli automobilisti. Tuttavia, nonostante l'autorevolezza del precedente, la sentenza "non fa giurisprudenza – spiega l’avvocato – il precedente non vincola le future sentenze, lo farebbe se fosse stata emessa a sezioni unite. Il giudice di primo e secondo grado sarà libero di discostarsi".
L’avvocato Fabio Capraro, che da anni porta avanti una battaglia sull’omologazione, esulta: "Finalmente una sentenza che dà ragione a quanto sosteniamo da tempo". La sentenza della Cassazione rappresenta un punto di svolta importante nel panorama delle multe stradali in Italia. Se da un lato potrebbe portare a un calo significativo delle entrate per i Comuni, dall'altro rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti degli automobilisti.
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