VOCE
Museo Archeologico Adria
20.04.2024 - 07:00
Il senso della mostra inaugurata ieri pomeriggio al museo archeologico nazionale è nelle parole della quarta interna di copertina della brochure che riporta l’articolo 9 della Costituzione e recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica; tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione (…)”.
Ecco, in via Badini si sono incontrate, incrociate e amalgamate custodia e valorizzazione del patrimonio archeologico, storico e culturale con la Guardia di finanza chiamata a tutelare e recuperare questo immenso bene comune.
Tutto questo ha portato alla mostra “Reperti riscoperti” per celebrare il 250esimo anniversario delle Fiamme gialle. Oltre 600 reperti sequestrati nel periodo 1970 – 1995 quando sono stati effettuati diversi scavi in città e nei dintorni portando alla luce un tesoro che va dai secoli III a.C. al II d.C. Un centinaio sono in esposizione, per la prima volta a disposizione del pubblico, con la testa di una colombina in vetro finissimo color giallo, già battezzata la chicca della mostra.
La cerimonia è stato un evento a dir poco solenne con un parterre di autorità istituzionali di altissimo livello: una numerosa presenza del corpo Gdf con il comandante provinciale Antonio Morelli con il pari grado dei Carabinieri Edoardo Campora. Quindi il prefetto Clemente Di Nuzzo, il senatore Bartolomeo Amidei, le consiglieri regionali Simona Bisaglia e Laura Cestari, il presidente della provincia Enrico Ferrarese. E ancora: Mauro Giuriolo di BancAdria Colli Euganei e Leonardo Rubinato presidente del Rotary club di Adria che insieme alla Camera di commercio Venezia Rovigo hanno sostenuto l’iniziativa. Oltre alla presenza di tanti esponenti del mondo culturale polesano.
A fare gli onori di casa il sindaco Massimo Barbujani evidenziando “l’importanza di questo evento per la nostra città, la provincia e la regione” esprimendo un ringraziamento “a tutti i finanziatori che in quelli anni hanno presidiato i siti degli scavi”. Da parte sua il prefetto ha sottolineato come “la Gdf sia un corpo prezioso nella tutela e salvaguardia della legalità che consente, come in questo caso, di restituire alla comunità tutta un patrimonio culturale di inestimabile valore”. L’incontro è stato coordinato da Fiammetta Benetton con gli interventi di Daniele Ferrara, Giovanna Falezza, Flavio Zanini, Simonetta Bonomi e Alberta Facchi direttrice del museo alla quale Morelli ha offerto un omaggio floreale. Conclusione con un buffet preparato dagli allievi dell’alberghiero Cipriani.
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