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Zelo, sospiro di sollievo dei sindaci

Pigaiani, Ghiotti, Gotti, Biancardi: “Ci eravamo schierati contro. Ora investimenti per il territorio”

Zelo, sospiro di sollievo dei sindaci

L'ex base di Zelo

Pigaiani, Ghiotti, Gotti, Biancardi: “Ci eravamo schierati contro. Ora investimenti per il territorio”

Il territorio è soddisfatto per il tramonto dell’ipotesi Cpr a Zelo. I sindaci altopolesani hanno accolto positivamente la notizia dell’acquisto dell’ex base Nato di Zelo da parte di una società rodigina che, molto probabilmente la utilizzerà per la nascita di una comunità energetica. La cosa certa, comunque, che non essendo più proprietà del demanio, non sarà più possibile l’utilizzo di quell’area per la realizzazione di un Centro di permanenza per il rimpatrio, come era stato adombrato lo scorso autunno. Ipotesi che da subito non era piaciuta ai sindaci altopolesani che, con la sottoscrizione di un documento unitario, avevano appoggiato il sindaco di Ceneselli Angela Gazzi che, durante un consiglio comunale urgente, aveva preso posizione assolutamente contraria a questa ipotesi. Il documento, presentato lo scorso ottobre, era stato sottoscritto dai sindaci dei comuni di Giacciano con Baruchella, Salara, Bergantino, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Melara, Ficarolo, Canda, Gaiba, Trecenta, Stienta, Occhiobello, Badia Polesine e Calto.

“Qualche mese fa, come molti altri sindaci, avevamo portato una delibera in consiglio comunale perché speravamo non venisse fatto nessun Cpr nella nostra zona - afferma il sindaco di Salara Lucia Ghiotti - ma anche per rispetto dei nostri concittadini residenti e per quelli che avrebbero potuto venire. Sicuramente non ci sembrava il luogo adatto e anche io avevo deciso di portare in consiglio comunale la delibera. Sono contenta che oggi il problema si sia risolto da solo perché, avendo acquistato l’area questa azienda che fa del fotovoltaico, abbiamo scongiurato la realizzazione del Cpr”.

Siamo molto soddisfatti anche a Castelnovo Bariano - fa sapere il sindaco Massimo Biancardi - perché insieme a tutti i Comuni dell’Alto Polesine e facendo coesione e massa critica, abbiamo scongiurato un’iniziativa molto preoccupante per tutto il nostro territorio”. Soddisfazione anche per il comune di Trecenta: “Avevo sottoscritto il documento redatto dal comune di Ceneselli sulla questione del Cpr - afferma il primo cittadino Anna Gotti - quindi non posso che essere soddisfatta del fatto che sia tramontata l’idea del Centro di Permanenza per il rimpatrio”. Da sempre convinto dell’impossibilità della realizzazione del Cpr nell’ex base Nato, il sindaco di Giacciano con Baruchella che in più occasioni si era detto certo che questa ipotesi sarebbe naufragata. “Io ho sempre detto che questa ipotesi non sarebbe mai passata – fa sapere il sindaco Natale Pigaiani - Ero a conoscenza del fatto che il terreno era all’asta e che già una società aveva partecipato a questa asta e l’aveva vinta. Poi il fatto che fosse stato fermato tutto per fare il Cpr lo trovavo impossibile. Come sindaco non posso che essere molto contento di questa acquisizione perché, diversamente, sarebbe stato un ulteriore problema per il nostro territorio. Ora si spera che questo nuovo insediamento possa portare qualcosa di utile per tutta la nostra zona”.

Soddisfazione anche da parte del sindaco di Ficarolo Fabiano Pigaiani che ha accolto favorevolmente la vendita dell’area ad una ditta privata. “Direi che è stata una fortuna che una ditta abbia deciso di acquisire quell’area per investire nel fotovoltaico - spiega Pigaiani - altrimenti, se davvero fosse servita per fare un Cpr, credo sarebbe stato difficile contrastare questa decisione del Governo”. Bocche cucite, invece, proprio a Ceneselli dove il sindaco Angela Gazzi, in piena campagna elettorale, ha preferito non rilasciare dichiarazioni anche se è facile immaginare che essendosi battuta da subito in prima persona contro la realizzazione di questo Cpr alla ex base di Zelo, non potrà che essere soddisfatta e orgogliosa di aver portato avanti una battaglia che, in un primo momento, sembrava difficile da vincere.

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