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In un attimo si spensero 74 vite

Il paese ricorda l'agghiacciante bombardamento

Il Comune di Lusia come ogni anno onora il ricordo del tragico bombardamento del 20 aprile 1945 giunto quest’anno al 79° anniversario.

Si è svolta, nella mattinata di sabato, la cerimonia commemorativa per ricordare le 74 vittime di quel tragico attacco aereo avvenuto 79 anni fa. Dopo il ritrovo alla sede comunale di Lusia, il corteo di autorità e cittadini si è spostato al Parco delle Rimembranze per il rito religioso a cura di Don Enrico Schibuola, da pochi mesi parroco della parrocchia di Lusia, e a seguire per il rito civile celebrativo. Nella mattinata, è stata issata la bandiera d’Italia, davanti ai resti di Torre Morosini è stata deposta la corona d’alloro ad onore delle vittime e sono stati letti, scanditi da rintocchi di campana, tutti i nomi delle 74 vittime del bombardamento per mano alleata che rase al suolo la città di Lusia con la chiesa, il Castello Morosini e la Torre Morosini, ancora solo in parte in piedi.

Oltre al sindaco di Lusia Luca Prando, al vicesindaco di Lusia Michele Bassani e oltre al sindaco del vicino comune di Barbona Francesco Peotta, era presente anche il capo di gabinetto e viceprefetto della Prefettura di Rovigo Fabrizio Cesarino e il vicepresidente della Provincia di Rovigo Simone Ghirotto. Presenti anche Francesca Fornari, presidente del Comitato XX aprile, il luogotenente Gianluca De Venuto, comandante della stazione Carabinieri di Lendinara ed i rappresentanti delle associazioni combattentistiche.

“Proprio in questi giorni e ultimi mesi stiamo lavorando con il Comitato XX aprile per far conoscere quello che è successo qui quel 20 aprile ‘45 anche ai nostri ragazzi e alle generazioni future di Lusia e del Polesine – ha rimarcato il sindaco Prando dopo i ringraziamenti a tutti i presenti – nell’attesa dell’80° anniversario in cui avremo modo di ricordare e commemorare questa giornata facendo vedere quello che la nostra amministrazione in questi anni è riuscita a progettare. L’ultimo intervento definitivo alla Torre Morosini darà modo a tutti noi di poterla visitare, di capire com’era il nostro castello e quello che è successo. Un augurio, quindi, di rivederci il prossimo anno con iniziative culturali e commemorative che saranno importanti. Annuncio anche che siamo al completamento della ex scuola Pighin in cui verrà realizzata una biblioteca ed un museo storico che ospiterà anche una parte importante dedicata a questa giornata del 20 aprile”.

Da parte sua, il viceprefetto Cesarino ha detto: “Sono qui per portare il saluto e la testimonianza del Prefetto, che ha tenuto che fosse presente la Prefettura. Un’elencazione emozionante quella dei 74 nomi dei caduti di quello che è stato un martirio dei cittadini di Lusia, che però ha lasciato in eredità pace e democrazia; un’eredità che non va data per scontata”.

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