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L'ALLARME

Sanità, "Lavoratori lasciati senza guanti e sapone"

La Cgil lancia l'allarme sulla situazione del settore

Sanità, "Lavoratori lasciati senza guanti e sapone"

Grave la situazione per la sanità pubblica nell’intero territorio polesano. “Ci sono condizioni in cui i lavoratori non hanno neanche il sapone o i guanti per lavorare adeguatamente” lamenta Riccardo Mantovan, segretario Fp Cgil Rovigo, durante la conferenza stampa di questa mattina in sede Cgil. Con lui altri esponenti della segreteria Cgil, Roberta Denanni e Pasquale Brenga, oltre a rappresentanti di categoria.

“Il primo grave problema – ha detto Mantovan – riguarda il blocco alle assunzioni che dura da sei mesi. C’è una grave carenza di personale e il personale che lavora viene oberato a tal punto che non si possono chiedere né permessi né ferie. Stiamo parlando non soltanto di meno medici, ma anche di meno oss, meno ostetriche, meno amministrativi che servirebbero sull’intero territorio. I nostri tre ospedali versano in una condizione gravissima. La sanità pubblica sta scomparendo”.

E ancora: “Per non parlare del fatto che sempre più persone, soprattutto a livello infermieristico, si dimettono per andare nel privato. Si lavora in un clima pessimo. La direzione generale ci dice che il blocco delle assunzioni deriva dal superamento del costo del tetto di spesa. La sanità non può funzionare riducendo i costi, ma investendo sul personale che è la risorsa fondamentale. Si pensi addirittura che i ragazzi giovani non possono neanche scegliere di studiare, soprattutto se infermieri, non vengono concesse loro nemmeno due settimane di aspettativa non retribuita. Ci mettiamo anche un assoluto immobilismo a partire dalla direzione delle professioni sanitarie, unità operativa complessa, con la quale abbiamo un direttore a capo della struttura che ha sotto di lui tre ospedali e tutto un territorio da gestire”.

Non è da meno il problema relativo all’inserimento di un ospedale di comunità: “Nella nostra azienda abbiamo un ospedale vetusto, non ci sono più spazi utilizzabili e ci andiamo a posizionare dentro un ospedale di comunità che occuperà un piano ed è una struttura che dovrà essere messa sul territorio. Ci saranno ricadute negative perché si andrà poi a ridurre in maniera importante lo spazio della riabilitazione, questo significa aumento delle liste di attesa per le attività di riabilitazione e fisioterapia”.

Mantovan ha poi aggiunto: “Abbiamo una graduatoria Oss di 260 idonei che scade a luglio dalla quale è stata assunta solo una cinquantina di persone. 200 persone sono dunque senza lavoro quando c’è una necessità immensa. E ancora, c’è una graduatoria di infermieri per 10 posti e ad oggi questi 10 messi a bando non sono ancora stati inseriti. È la più grande azienda pubblica del nostro territorio, ma nella pratica la ritengo la peggiore amministrazione pubblica non del Veneto, ma a livello nazionale”.

Infine, Roberta Denanni ha ricordato che oggi, 30 aprile, come sindacati ci sarà un intervento a Venezia perché è tutto il territorio regionale a soffrire di questi problemi. “Siamo preoccupati – ha aggiunto Alessandro Cattin – anche per gli ospedali di comunità. Chi ci andrà a lavorare? Sarà un altro modo per mettere in difficoltà la sanità pubblica?”.

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