VOCE
LA TRAGEDIA DI GIULIA
01.05.2024 - 06:40
La Procura di Venezia si appresta a chiudere le indagini a carico di Filippo Turetta, lo studente ventiduenne di Torreglia, in provincia di Padova, accusato di aver ucciso l’ex fidanzata, Giulia Cecchettin, nel novembre dello scorso anno.
L'obiettivo della pubblica accusa è di arrivare all'udienza preliminare e al conseguente rinvio a giudizio prima della sospensione estiva, in modo che il processo di fronte alla Corte d'Assise possa aprirsi a settembre o, al più tardi, all'inizio di ottobre. Il Pm che coordina le indagini, Andrea Petroni, si trincera da mesi dietro il più profondo riserbo. Dopo la convalida dell'arresto di Filippo e l'interrogatorio da lui reso lo scorso dicembre, nel carcere veronese di Montorio, nulla è più trapelato in merito allo sviluppo delle indagini.
La Procura, quasi certamente, contesta al giovane l'aggravante della premeditazione. Questa aggravante impedirà alla difesa del giovane di accedere al rito abbreviato, con il rischio di una condanna al massimo della pena: l'ergastolo. Per quale motivo, ad esempio, Filippo aveva portato con sé un coltello? E perché aveva del nastro adesivo, poi utilizzato per immobilizzare la ragazza? Questi sono alcuni degli interrogativi che gli inquirenti stanno cercando di risolvere.
Gli accertamenti tecnici eseguiti sul contenuto dello smartphone e del pc di Filippo potrebbero risultare determinanti per dimostrare la premeditazione. Gli appunti rinvenuti nel pc di Turetta, e i messaggi conservati nel suo smartphone potrebbero risultare decisivi. Spetterà al dibattimento, celebrato di fronte a due giudici togati e alla giuria popolare, stabilire se effettivamente Filippo avesse pianificato l'uccisione di Giulia, oppure se la situazione gli sia sfuggita di mano nel momento in cui ha deciso di dare attuazione al piano che aveva in mente.
Giulia Cecchettin si sarebbe dovuta laureare il lunedì successivo, e aveva trascorso il pomeriggio di sabato 11 novembre con Filippo al centro commerciale Nave de Vero di Marghera, dove la coppia aveva poi cenato. Le indagini hanno accertato che Giulia è stata ferita per la prima volta, attorno alle 23.15, a Vigonovo, dove Filippo aveva fermato la sua Fiat Punto vicino all’abitazione dell’ex fidanzata. Un testimone ha sentito le urla della ragazza e in quel punto i carabinieri hanno rinvenuto, la mattina seguente, la lama di un coltello da cucina, senza il manico, della lunghezza di 21 centimetri, e tracce di sangue sull’asfalto.
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