Cerca

lendinara

“Vederlo chiuso colpisce tutti”

Chiuso dallo scorso anno, la futura concessione dei locali avrà la durata complessiva di 12 anni

“Vederlo chiuso colpisce tutti”

Polemica sulla chiusura del Caffè Grande di Lendinara, storico locale di piazza Risorgimento, che ha abbassato le serrande lo scorso anno.

Pesanti le accuse che arrivano da Moreno Ferrari, candidato sindaco alle prossime elezioni comunali, che si è confrontato con la proprietà. E se dal canto suo, Arianna Targa, gestore uscente del locale, si limita a dire di non poter “fare dichiarazioni perché sono in corso azioni legali”; Ferrari attacca: “La gestione del locale è stata costretta dal Comune di Lendinara a chiudere i battenti in anticipo - scrive Ferrari - vista la clausola vessatoria, presente nel contratto d'affitto, che li obbligava a eseguire i nuovi bagni entro un anno dalla firma del contratto”.

Nulla di nuovo, quindi, rispetto a quanto già contenuto nel bando di assegnazione della gestione, se non il preventivo di spesa “di quasi 150mila euro”. Una cifra che, quindi, la gestione non ha voluto investire nel locale lendinarese. “Ora il Comune - aggiunge Ferrari - chiede di riscuotere la fidejussione accesa dagli imprenditori della Piccola Corte, per il recesso anticipato dato dal mancato introito dei canoni; il bar era tenuto in modo impeccabile e la piazza così viva non si era mai vista. Ma non è ancora finita: ora il Comune di Lendinara ha imposto all’azienda la rimozione del bancone dai locali, impedendo loro di vendere un bene di proprietà loro a chi subentrava”.

Un costo in più, conclude Ferrari, che il nuovo gestore dovrà sostenere. “Sembra che i cittadini siano gli unici a dispiacersi di vedere la piazza così spenta, perché l’amministrazione sta facendo di tutto perché Lendinara rimanga una città vuota e per nulla attrattiva”.

Ma a stretto giro arriva la replica del sindaco Luigi Viaro. Che spiega: “Il Caffè Grande è patrimonio della città e vederlo chiuso colpisce tutti. Va dato merito alla famiglia Targa di averlo non solo riaperto ma anche fatto diventare punto di riferimento per giovani, e dalla sua chiusura se ne sente la mancanza”.

La questione emotiva legata alla chiusura del locale, tuttavia, è diversa rispetto alla documentazione e alla contrattualistica. “Per motivazioni non da attribuire alla cattiva volontà della gestione - aggiunge infatti Viaro - hanno deciso di chiudere la loro esperienza e purtroppo il contratto prevedeva determinate clausole. Dispiace la strumentalizzazione, perché si è cercato di colloquiare con le esigenze”. Il rifacimento dei bagni, precisa il primo cittadino, era nel contratto iniziale ed era “legato a un finanziamento del Gal”.

Quanto al bancone, precisa: “Abbiamo cercato di compensare il bancone con la fidejussione ma non è stato raggiunto un accordo. Sarà un eventuale accordo fra privati, ma non avremmo potuto metterlo come clausola in un bando pubblico. Da novembre ad oggi sono passati sei mesi e ci siamo mossi col il bando, visto che comunque il locale chiuso è un danno che stiamo arrecando alla pubblica amministrazione. Ci sono diverse persone interessate e speriamo torni ad essere punto di riferimento come era stato grazie all'ultima gestione”.

Il bando per la concessione del Caffè Grande è pubblicato. “E’ posta a carico del concessionario - si legge - la realizzazione entro un anno dalla data di stipula del contratto di concessione di nuovi servizi igienici idonei all’attività di ristorazione. Non appena ultimati i nuovi servizi, i locali attualmente adibiti a tale finalità rientreranno nella disponibilità dell’amministrazione comunale”. I locali sono legati per tutti gli interventi alla sovrintendenza, ma il Comune prevede che non siano compatibili con “servizi di ricevitoria o attività che prevedano l’installazione di slot, giochi elettronici, videogiochi o comunque apparecchi finalizzati al gioco con vincite in denaro o di qualsivoglia natura”.

La concessione dei locali avrà la durata di dodici anni, compreso il periodo di tempo necessario per la progettazione e l’esecuzione dei lavori. Il canone a base di gara per la concessione del servizio è pari a 9.600 euro per il primo anno contrattuale, fino ad arrivare a 19.200 euro annui a partire dal quarto. Sul sito del Comune di Lendinara è pubblicato il bando con tutti gli allegati, che dovranno essere compilati e trasmessi regolarmente entro il 15 maggio.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400